IL FALLIMENTO DELLA BREXIT

She’s gone…⠀⠀Theresa #May annuncia le dimissioni da Premier #UK e leader dei Conservatori con decorrenza dal 7 giugno.⠀⠀Si chiude il premeriato più confusionario della storia recente del Regno Unito fatto di un solo punto programmatico reale:⠀⠀“raggiungere una Brexit ordinata”.⠀⠀Non ce l’ha fatta al punto che il Regno Unito 3 anni dopo il referendum ha votato ieri per le elezioni europee nonostante l’art. 50 scattasse, originariamente il 30 marzo. ⠀⠀Theresa May ha fallito, ma il suo fallimento non è personale, almeno non del tutto. E’ il fallimento dell’intera classe dirigente britannica, la stessa che ha sempre tenuto un piede dentro e uno fuori dalla #UE nonostante l’Unione abbia permesso la rinascita di Londra e salvato quel poco di manifatturiero che rimaneva nel paese. ⠀⠀La stessa classe dirigente che è caduta nella trappola del referendum pur consci che su trattati internazionali così complessi, un voto “sì/no” sia una follia. Non hanno avuto il coraggio di dirlo agli elettori illudendoli, forti dell’UK-pride, di poter dettare legge agli altri 27 paesi UE. Come se il Regno Unito fosse ancora l’impero britannico. ⠀⠀May e il Regno Unito, Laburisti compresi, sono andati a sbattere contro un muro fatto dalla loro stessa arroganza e presunzione. Il primo a cadere è stato #Cameron, ora è la #May, poi toccherà ai vari #Johnson, #Corbyn e chi più ne ha più ne metta finché non si decideranno di ammettere il loro fallimento e che una “#Brexit” che salvaguardi il Regno Unito senza affossarlo, non esiste.⠀⠀L’unica cosa realmente triste è che c’è una sola persona che non sbatterà mai contro quel muro: il suo maggior responsanbile, il demagogo Nigel #Farage.