RICORDO UNA STORIA

RICORDO UNA STORIA…Ricordo una storia del vecchio west, letta su qualche libro di avventure quando ero un bambino, e che mi colpì molto, per l’ambientazione surreale e per l’assurdità della trama. Si narrava, in questo racconto, di una cittadina della frontiera americana, il classico paesino con un saloon, il vecchietto ubriaco che sputava a terra il tabacco, l’ufficio dello sceriffo, il drugstore e l’ufficio postale. Intorno colline aride e deserto, cactus e qualche pascolo, dove le mandrie dei soliti possidenti pascolavano tranquille. Ma era il far west, e come era logico aspettarsi, un giorno apparvero gli indiani. E via con descrizione di razzie, di grida di guerra e tamburi. Frecce sul cappello del vecchietto che sputa tabacco e sulla torta di mele della moglie del pastore. Tempo due mesi il paese finì in rovina, senza animali, senza risorse, i pozzi controllati dai pellirosse: un disastro. Dopo una riunione all’interno della chiesa, i paesani decisero di chiedere l’aiuto ad una banda di criminali. Tagliagole pronti a tutto che, dietro un lauto compenso, cacciarono i pellirosse dal paesino. Tutti felici, baci ed abbracci, ma poi la sorpresa. I banditi, quelli forti e duri, quelli chiamati per ripristinare la legalità, iniziarono a spadroneggiare, rendendosi conto della debolezza degli abitanti della cittadina. Rapine, risse, stupri. Era stato cacciato un invasore per trovarsi con gente peggiore al comando. Dopo una riunione all’interno della chiesa, i paesani decisero di chiedere l’aiuto ai pellirosse, che senza compenso, ma solo con la promessa di vivere tutti insieme, in pace, aiutarono i paesani a cacciare i banditi. Ricordo questa storia ancora oggi, ed ancora oggi mi sembra assurda.