ASP REGGIO CALABRIA DICHIARATO IL DISSESTO

ASP REGGIO CALABRIA DICHIARATO IL DISSESTO

Cos’è questo mio scritto? Sterile propaganda politica quale quella che autorevoli esponenti di partito in queste ore stanno facendo? Vestono i panni di paladini del Nulla dimenticando che sedevano sugli scranni colpevoli di negligente mancato controllo. Il mio è uno sfogo. Chiaro, esplicito, lampante sfogo di cittadino! Mesi fa l’Asp di Reggio Calabria era stata commissariata dopo lo scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose nella gestione. La triade commissariale, preso atto dell’impossibilità di riportare la situazione alla normalità , appurata una voragine in bilancio di circa 400 milioni di euro, ha deciso di staccare la spina al carrozzone moribondo. La motivazione, riportando le testuali parole del comunicato dei commissari è la seguente: “reiterate irregolarità nella gestione dei bilanci e di una manifesta e reiterata incapacità di gestione”. A fare precipitare la situazione l’acquisizione della relazione della Commissione d’indagine redatta il 2 aprile 2019, nell’ambito della procedura di scioglimento per mafia dell’ente.Nella relazione venivano evidenziate gravissime inadempienze quali “il costante superamento dei limiti annuali di spesa fissati dal competente dipartimento dell’amministrazione regionale, una conseguente indebita erogazione di risorse finanziarie”. La magistratura farà i suoi accertamenti e il suo naturale corso. Si odono in lontananza, ma davvero in lontananza, i soliti piagnistei della classe politica e dirigente nella sua struttura piramidale, indistintamente ed equivocamente da destra e da sinistra, passando per le new entry. E oggi, perdonate, ma paiono lontani il Decreto Sanità per la Calabria, iLEP (Livelli Essenziali nelle Prestazioni) indicatori riferiti al godimento dei diritti civili e sociali che devono essere determinati e garantiti, sul territorio nazionale, con la funzione di tutelare l’unità economica e la coesione sociale della Repubblica( cfr. Treccani) e la stessa autonomia differenziata. Vuote sigle! Vuoti slogan!Effimeri spauracchi e propagande fallaci. Oggi dobbiamo elaborare un lutto: il default della sanità reggina, la morte dei diritti del malato. Ma la situazione in Calabria credo sia generalizzata. Si teme un effetto domino. E se ciò dovesse accadere che ne sarà dei malati, degli operatori onesti del settore? Quando uno Stato non sa garantire la dignità ai suoi figli più deboli, è ipso iure rescisso il contratto sociale. Inadimplenti non est adimplendum recita l’antico brocardo romano ( all’inadempiente non è dovuto l’adempimento) I cittadini tutti sono creditori. Par condicio creditorum.Parafrasando un motto molto in voga in questo periodo : Prima i Malati! Non lo dimentichino i Commissari Liquidatori che adesso dovranno traghettare la situazione verso la cristallizzazione del passivo. Non lo dimentichino i politici di ogni colore che dovranno fare un mea culpa per ogni pensiero, parola, opere ed omissioni per il lungo cammino che ha portato a questo sfacelo. Non lo dimentichino i cittadini che languendo nel bisogno continuano a chiedere favori, a rilasciare credito a chi millanta ancora di volere aiutare la Calabria a risollevarsi mentre poi, sollecita intese che la tagliano completamente fuori dai giochi nazionali. Non dobbiamo dimenticarlo noi tutti che dobbiamo riprendere in mano e con veemenza la volontà di farci noi stessi ” bene comune”. Dovremmo sciamare nelle piazze cittadine, far sentire la nostra voce e chiedere: “E Ora? ” E non tollerare, come risposta, le solite spallucce di circostanza. Altrimenti moriamo in silenzio perché abbiamo barattato persino la dignità con la rassegnazione.