DI MAIO SCHIAVO DI SALVINI PARE IL MINOLLO DI SALVINI
Luigi Di Maiorischia di fare la fine delminollo. Non sapete che cos’è il Minollo? Se andate suYoutubealla voce «la Smorfia» (il trio di Massimo Troisi, Lello Arena, Enzo De Caro) trovereteuna scenetta esilarante. C’è Noè-Lello Arena che sta sulla barca per impedire ad altri animali di salire essendo l’Arca già piena. A dargli manforte c’è Enzo De Caro, ma Massimo Troisi non vuole sentire ragioni, vuole assolutamente salire sull’Arca per cercare di salvarsi. Dapprima dice a Lello Arena-Noè i nomi di tanti animali in cui è incarnato e quando Arena gli risponde che sono tutti già a bordo, Troisi, con un improvviso colpo di genio, si inventa di essere il Minollo, animale con orecchie grandi (ottenute, in scena) da fogli di giornali. Lello Arena-Noè è interdetto. Non conosce il Minollo e sta per far salire Trosi finchè non torna accanto a lui Enzo De Caro che, con cinica freddezza, annuncia: «I minolli sono già saliti tutti». E Troisi resta a terra. Il minollo, leggo su internet, esisteva davvero ed era il facchino della zavorra delle navi, ma nella scenetta appare come animale di fantasia che disperatamente cerca di salvarsi sull’Arca, non riuscendovi. Di Maio da alcune settimanesta cercando di fare il minollo diMatteo Salviniche, però, sulla sua Arca non lo vuole fare salire e lo abbandona aDavide Casaleggio, aBeppe Grilloe soprattutto a quel gruppo di raffinati intellettuali occidentali che si chiamanoRoberto Fico,Alessandro Di Battista eRoberta Taverna. Accade così che il minollo-Di Maio, che ha perso sei milioni di voti (ve lo devo scrivere in cifre?) sta come un povero Cristo appeso alla volontà del capo dellaLega(che sta ingrassando come Lello Arena senza avere la sua simpatia) per sapere se potrà salvarsi o dovrà affogare definitivamente. Se il minollo non si salva in pochi metteranno il lutto, anche se l’idea che Salvini controlli l’intera Arca desta qualche preoccupazione. Tuttavia a questo siamo. Il movimento del “vaffa”, figlio digiudici, uomini e donne deitalk show,giornalistidi fama è diventato il più gigantesco minollo dell’epoca moderna. Ci vorrebbeUmberto Ecoper analizzare la “fenomenologia” del minollo e forse Eco con l’aiuto diEdmondo Berselli(lassù nel paradiso degliintellettualipuliti) potrebbero spiegarci come sia potuto accadere che in un Paese dalla più profonda e pluralisticacultura politica, siano bastate alcune interviste aGiancarlo Caselli, aPiercamillo Davigo, adAntonino Ingroianonché le articolesse diFlores D’Arcais,Furio ColomboeMarco Travaglioe di altri geni per portare, nel giro di poco, una massa di facinorosi alla guida dell’Italianello stesso tempo in cui questi cultori della sacralità dei giudici (infallibili per diritto divino) osservavano il più vergognoso scandalo dell’organo supremo dellamagistraturastessa. La verità è che sono tutti minolli. L’Arca italiana rischia di non salvarsi non solo perché a fare da Noè c’è Salvini, appena scappato da una birreria, ma perché i minolli che cercano di portare la pelle in salvo non sono animali inoffensivi ma hanno demolito tutto quel che c’era con la complicità di partiti e leader di partito che gli sono andati dietro e che non hanno avuto la dignità di difendere lastoria italiana. Come se ne esce? Con una grande operazione di cultura politica che, prima di spazzare Di Battista, la Taverna,Vito Crimie il minollo-Di Maio, faccia i conti con una cultura dell’approssimazione che, daigirotondiin poi, ha tolto dignità a tutti i partiti, a trasformato lo Stato nel capo-impresa della mafia e ha garantito successo mediatico a giornalisti che altrimenti sarebbero rimasti nell’ombra e a magistrati che persino ai tempi dell’Inquisizione avrebbero considerato un tantino esagerati. Qui e in questa battaglia aspettoMassimo Cacciarie le teste pensanti che ancora ci sono in questo Paese.
