LA MISSIONE DI TRIA IN LUSSEMBURGO PER RASSICURARE L’EUROPA

LA MISSIONE DI TRIA IN LUSSEMBURGO PER RASSICURARE L’EUROPA

1. La missione di Tria in Lussemburgo per rassicurare l’Europa non è stata esattamente un successo. Gliene hanno dette di ogni e lui è rientrato a Roma in anticipo per non farsene dire altre. Juncker, nella sua consueta saggezza e moderazione, ha avuto la buona idea di paragonare l’Italia alla Grecia e di evocare la fine dell’euro, poi ha aggiunto che «bisogna essere rigidissimi». Insomma, ci sono tutte le condizioni per una pacata e ragionevole trattativa. 2. Per stemperare il clima, Di Maio ha risposto che «le istituzioni europee fanno terrorismo». L’altro ieri aveva detto che «i giornali fanno terrorismo». Si vede che la parola gli piace. Di Maio beato lui ha trent’anni, ma chi ne ha di più si ricorda cos’era il terrorismo (rosso, nero e mafioso) quindi suggerisce – se si può – un uso più sobrio del termine. 3. Una fonte anonima citata dai quotidiani sostiene che, attaccato dai colleghi, Tria avrebbe «balbettato che le discussioni sono ancora in corso». Non so se è vero, ma ricordo che nel suo libro Varoufakis definiva le riunioni dell’Ecofin sulla Grecia «waterboarding». Che è una forma di tortura inventata dagli americani in Iraq. Un tutti contro uno piuttosto pressante, diciamo. 4. Se Tria è tornato in tutta fretta, agli incontri Ue è rimasto invece Paolo Savona, che ormai anche il Corriere definisce “ministro ombra del tesoro”. Oggi spiegherà agli eurodeputati la manovra. Il concetto di fondo è la mitica «scommessa sulla crescita» che dovrebbe arrivare al 3 per cento entro due anni. In pratica dovremmo raddoppiare quella attuale e far meglio della Germania. Oh, che vi devo dire, speriamo che abbia ragione perché l’alternativa è che siamo tutti sul volo Germanwings 9525 del 24 marzo 2015, quello pilotato da Andreas Lubitz. 5. Una delle cose che più ha colpito gli addetti ai lavori è che nella Nota di aggornamento al Def non ci sono le cifre specifiche, è tutto molto vago a parte il famoso 2,4 per cento. Il Sole ci informa che nella storia repubblicana la cosa ha un solo precedente, cioè l’ultima nota al Def di Berlusconi e Tremonti, autunno 2011, anche lì mancavano i numeri e finì come sappiamo. Secondo il Sole, però, questa volta la questione sta tutta nel fatto che in realtà M5S e Lega non sono ancora d’accordo su come spendere i soldi in più che hanno “trovato” aumentando il deficit. 6. Intanto Conte è stato convocato al Quirinale, la cosa doveva rimanere riservata ma un cronista che passava di lì l’ha visto entrare. Il Colle alla fine ha ammesso l’incontro. La domanda che Mattarella ha fatto al premier è: che intenzioni avete se l’Europa boccia la manovra? Trattate o rimanete fermi sul 2,4 fino allo scontro totale? Ignota la risposta di Conte. Nota invece quella di Salvini, dal 2,4 non ci si muove. 7. A fine mese esce il libro di Minniti. Si intitola “Sicurezza e libertà” e si trova già su Amazon, 19 euro. Secondo i cronisti di palazzo, la pubblicazione del libro è prodromica alla sua candidatura per le primarie Pd di febbraio, contro Zingaretti e appoggiato da Renzi. Pare che anche Gentiloni sia disposto ad sostenerlo. Ma «Martina è galvanizzato dalla manifestazione di domenica» (il Fatto) e finirà per candidarsi anche lui. 8. I quotidiani fasciotrash hanno scoperto che il reddito di cittadinanza andrebbe anche ai rom italiani e si sono scatenati in prima pagina. Per il Giornale siamo al «socialismo a 5 Stelle»; per Libero «che ci fa Salvini con i grillocomunisti?». Sempre Libero: «Giggino re degli zingari» e «daremo la mancetta pure agli immigrati», segue intervista al capo di CasaPound che dice: «Bravo Salvini ma ora caccia mezzo milione di immigrati». 9. Altri titoli dei giornali fasciotrash: «Razzi vuole iscriversi alla Lega e candidarsi alle europee»; «Scandalo Macron, foto con maschioni neri»; «Lo schifo tedesco sull’Italia»; «Ragazza presa a pugni, è caccia a un nordafricano»; «Migliaia di criminali liberi dai controlli»; «Jimmy era senza preservativo, mi ha messa di traverso e poi…». «Belen sa come sto sotto». «Sesso con la prostituta vicino ad un cimitero, multato» 10. La rassegna stampa di oggi non fa ridere per niente, lo so. Me ne scuso, ma ditemi voi che c’è da ridere stamattina. Specie dopo aver letto sui siti dell’arresto di Mimmo Lucano. Per quello che conta, lo abbraccio forte. Sono sicuro che il Gip di Locri e la Guardia di Finanza hanno agito senza aver minimamente risentito del clima politico dell’Italia salviniana. Sono sicuro, devo esserlo, dobbiamo esserlo, altrimenti vorrebbe dire che siamo già come la Russia di Putin e l’Ungheria di Orbán. E non lo siamo, vero?