L’ASSOCIAZIONE DON BOSCO 2000 PUNTA A DARE UN’OPPORTUNITA’ AI GIOVANI

L’ASSOCIAZIONE DON BOSCO 2000 PUNTA A DARE UN’OPPORTUNITA’ AI GIOVANI

Piove a Saly, pochi km a sud di Dakar: siamo agli sgoccioli della stagione delle piogge e l’ aria più umida non dà sollievo ai polmoni che faticano a respirare. Il cielo è grigio ma i colori non si accorgono delle nuvole e restano scintillanti.Un anno dopo torniamo a casa loro, quella che lasciammo con il saluto dei contadini di Wassadou che ci avevano aiutato a tirare fuori da un pantano il furgone sul quale viaggiavamo nelle aree rurali del sud est del paese: per documentare il progetto di sostegno ai giovani del posto dell’ Associazione DonBosco2000. Un aiuto a casa loro: quella casa così meravigliosa e così abbandonata da tutti come una miss mondo povera in canna ma splendente come il sole. Un anno dopo, torniamo a vedere i frutti del raccolto del terreno che il giovane Dudu aveva ereditato dal nonno ma che non poteva coltivare. Perché non aveva i mezzi: e semmai li avesse avuti, avrebbe dovuto viaggiare 10 ore per andare a comprare un pezzo di ricambio. Perché non c’è niente di niente nei villaggi poveri del Senegal. L’ associazione, come altre associazioni e organizzazioni umanitarie in ogni parte dell’ Africa, punta a dare delle opportunità a giovani pronti a lasciare il paese affidandosi ai trafficanti, dando loro un’alternativa. A coordinare i progetti sul posto, altri giovani che quel terribile viaggio lo hanno fatto. Come Seny che ormai è un vero e prorio manager a Tambacounda, almeno 8 ore di viaggio dalla capitale Dakar. Quelle che abbiamo fatto oggi attraversando luoghi a me ormai familiari.Le strade affollate di Mbour, le taverne dove o mangi il piatto del giorno a base di riso, peperoncino da ustione e salsa di arachidi ( il Senegale è il primo paese al mondo esportatore di arachidi ) o ti attacchi. Le capanne dei villaggi popolate da dpnne che vendono pannocchie sul ciglio della strada e bambini scalzi che ti osservano con occhi tra il curioso e il diffidente per poi lasciarsi andare ad un fiducioso sorriso appena hanno capito che non sei poi così male …Le vie sconnesse di Fatick, dove è nato l’attuale presidente della Repubblique du Senegal, Macky Sall dove, senza volerlo ci fermiamo davanti alla sede dei sevizi segreti di stato, invitati a spiegare la nostra presenza e immediamente cacciati. Il paese è tra i meno problematici del subsahara ma ci sono sacche jihadiste che crescono e spaventano il governo. Perché è facile reclutare giovani dove c’è fame e povertà: un po’ come fanno le mafie con i giovani dei quartieri più degradati a “casa nostra” . Comincia così il viaggio per scoprire come si riesce a far fruttare la terra e a costruire impresa dove sembra abbia perso le scarpe pure il Signore unico Dio dei giusti.