SERVE UN PROCESSO DI RICONVERSIONE DELL’ECONOMIA

SERVE UN PROCESSO DI RICONVERSIONE DELL’ECONOMIA

STEFANO SYLOS LABINIIl premio Nobel per l’economia è stato assegnato a William Nordhaus per aver studiato l’interrelazione tra i cambiamenti climatici e l’economia e a Paul Romer per i suoi studi sulla crescita endogena e sulle politiche che incoraggiano l’innovazione e la crescita a lungo termine. Ma c’è un tema che viene sottovalutato. Se consideriamo il settore energetico, vediamo che la possibilità di conseguire enormi profitti grazie al potere di mercato in un sistema altamente concentrato con una domanda piuttosto rigida, tende a disincentivare gli investimenti delle grandi imprese private verso l’innovazione e la diversificazione energetica. Le compagnie petrolifere e le imprese elettriche, infatti, hanno una quota di spese in ricerca e sviluppo che generalmente non arriva a toccare l’1% del fatturato, mentre esistono grandi imprese ad alta tecnologia che arrivano ad investire in R&S il 15% del fatturato. Oggi tra gli obiettivi principali delle imprese energetiche vi sono quelli di acquisire ulteriori quote di mercato attraverso operazioni finanziarie, di distribuire dividendi agli azionisti e di incrementare le stock options per il management. Si tratta di una situazione in cui i profitti prendono la strada della finanza e non quella dell’economia reale ostacolando la transizione verso un’economia meno dipendente dai combustibili fossili. Per questo servono imprese pubbliche in grado di trainare il processo di riconversione dell’economia.