“I FIGLI INVECCHIANO MA NON INVECCHIANO LORO, INVECCHIANO TE”

“I FIGLI INVECCHIANO MA NON INVECCHIANO LORO, INVECCHIANO TE”

DI CLAUDIA SABAValerio Mastandrea, ospite della terza puntata di “EPCC a Teatro”, conquista tutti, con questo toccante monologo scritto da Mattia Torre. “I figli invecchiano ma non invecchiano loro, invecchiano te”, esordisce l’attore.Perché?“Perché parli lentamente affinché capiscano quello che dici e questo finisce per rallentarti. Perché ti trasmettono malattie che il loro sistema immunitario sconfigge in pochi giorni e il tuo in settimane. Perché ti tolgono il sonno per sempre.I figli ti invecchiano anche perché quando arrivano al mondo mettono fine con violenza inaudita a quella stagione di aperitivi, feste e possibilità che ti sembravano il senso stesso della vita.I figli si insinuano nella tua mente in modo subdolo e perverso. Se sei con loro ti soffocano, se non ci sono ti mancano”.E conclude:“D’altra parte, il tuo cuore, non è mai stato così grande”.Sono alcune delle tracce di uno straordinario monologo che narra le gioie e i dolori dell’essere genitori.Ed è racchiuso tutto in quella frase che più di altre ti rimane impressa:” I figli invecchiano ma non invecchiano loro, invecchiano te”.Una frase vera ma controversa.Parole che sembrano una mazzata e invece, a pensarci bene, non è affatto così.I figli “ti invecchiano” ma ti insegnano a rivivere ogni istante in modo diverso.Pesante ma leggero,Triste ma gioioso.Con una, cento, mille contraddizioni ogni giorno.E così le pappe al posto di un aperitivo, il latte da scaldare di notte quando cadi dal sonno e ancora prima, l’ansia di andare a dormire perché tanto sai, che non sarà per molto.Ma i figli sono come la vita, ed è la vita stessa che invecchia.Vita che porta vita.Ti rende giovane, entusiasta, vitale in queltuo rallentare senza arretrare mai.Non rinunceresti mai alla vita, come non puoi rinunciare a un figlio.Cresce con te, ti prende per mano e va… e dentro, ci sei un po’ anche te.Come il vento, forte, deciso che poi diventa brezza.E lui, che come una brezzadiventa vento, forte, deciso.Te.È magistrale l’interpretazione di questi minuti che Mastrandrea ci regala.Intensi e leggeri allo stesso tempo.Come intensa e leggera è la vita stessa.E tutto ciò che sembrava importante, diventa niente all’arrivo di un figlio.Un figlio ti invecchia,inventa saggi che non sanno di esserlo, ti scopre a mondi fantastici che non avresti mai conosciuto senza.Un figlio ti invecchia anche se sei giovane ma non farà mai di te, un giovane vecchio.E invecchiare così … è bellissimo. È come il vino buono.È l’entusiasmo di tornare bambini da grandi, è andare piano per assaporare gli attimi che ti regala.È ricordare le tue ginocchia sbucciate, le lacrime salate e poi di nuovo i sorrisi dopo una pacca sulla spalla di tuo padre, che nemmeno ricordavi più.Ora ricordi, però…L’amore di quella pacca sulle spalle.La stessa che oggi dai a tuo figlio.Con amore, il senso della vita stessa.