IN SPAGNA LA MANOVRA ECONOMICA FUNZIONA COSI’. E FUNZIONA BENE
Ovunque in Europa il centrosinistra e il centrodestra hanno tutelato gli interessi delle organizzazioni industriali, della finanza e delle banche. In Italia campione di queste politiche è stato il PD.Il governo gialloverde invece, pur di non disturbare quegli interessi, ha preferito fare una manovra in deficit per le spese correnti.Poteva recuperare risorse facendo pagare di più chi ha tantissimo, ma si è ben guardato dal farlo. Poi c’è chi il conflitto di classe lo riapre nella direzione giusta, ad esempio la sinistra spagnola.Aumento del salario minimo, edilizia popolare, adeguamento automatico delle pensioni al costo della vita, tutela degli inquilini, aumento della spesa pubblica per la ricerca scientifica, ampliamento dello Stato Sociale.Infine, e qui si vede la differenza, Patrimoniale e progressività del prelievo fiscale (chi ha di più paghi di più) per avere in mano le risorse necessarie alle riforme progettate. Una vera “manovra del popolo”, che toglie qualcosa ai ricchi per redistribuirla alla società, guardando ai giovani ed all’infanzia. Anche la Spagna terrà il deficit sul Pil ad un livello superiore a quello su cui si era impegnato il precedente governo (1,9% anzichè 1,3%). Quel che conta, nondimeno, non è lo sforamento in sè, ma la qualità della mavovra che il governo si appresta a varare. 1) Non si tagliano le tasse ai ricchi, ma ai ricchi si fanno pagare più tasse (Aumento IRPF per redditi sopra i 130 mila euro), anche con la patrimoniale (aumento dell’1% su ricchezze superiori a 10 milioni di euro); 2) Non si riducono le tasse per le società di capitali, ma si aumenta l’aliquota minima; 3) Saranno tassati i dividendi e le plusvalenze generate all’estero (oggi esenti al 100%); 4) Aumenta il salario minimo, che, da 850 euro, arriverà a 1000 euro nel 2020; 5) Taglio delle tasse universitarie per i ceti popolari; 6) Aumento delle pensioni minime con adeguamento all’inflazione per gli anni 2018-2019; 7) Riduzione dell’IVA dal 10 al 4% per i prodotti per l’igiene femminile; 8) Intervento sugli affitti e un piano di edilizia popolare; 9) Aumento della prestazione per i bambini a carico (da 291 a 473 euro); 10) I Comuni potranno spendere i loro avanzi di bilancio per gli asili nido; 11) Eliminazione dei ticket farmaceutici per i pensionati; 12) Istituzione di un “Reddito minimo vitale” (Ingreso Mínimo Vital). 13) Più soldi contro la violenza di genere e congedi parentali paritari tra uomini e donne.
