CARITAS: UN ESERCITO DI POVERI CHE CONTINUA A CRESCERE. IN ITALIA OLTRE 5 MILIONI

CARITAS: UN ESERCITO DI POVERI CHE CONTINUA A CRESCERE. IN ITALIA OLTRE 5 MILIONI

In Italia sono oltre 5 milioni i poveri ‘assoluti’, vale a dire coloro che non riescono a raggiungere uno standard di vita dignitoso.Numeri in costante crescita:tra il 2016 ed il 2017 i ‘nuovi’ poveri sono quasi 400mila. E questo nonostante i segnali (alquanto timidi, per la verità) di ripresa sul fronte economico nazionale.E’ quanto ci dice l’istantanea scattata dalla Caritas nel suo report “Povertà in attesa”, che confermano i dati periodicamente diffusi da altri istituti di statica. A preoccupare è quanto viene maggiormente evidenziato nel Rapporto: da circa cinque anni la povertà tende ad aumentare al diminuire dell’età.I minori e i giovani, secondo la Caritas, sono le categorie più svantaggiate,un trend in netto contrasto rispetto ad anni addietro che assegnava agli anziani la maglia nera della povertà. Italiani sempre più in difficoltà, dunque. Al punto da dover elemosinare un pasto caldo presso la mensa dei poveri o ad aspettare il pacco alimentare per sfamare la famiglia.Al Sud la povertà tocca 1 abitante su 10, 1 milione e 208 sono minori, quasi uno su due. Minori privati dello stretto necessario per crescere in armonia con i bisogni dell’età dello sviluppo e dell’apprendimento. Minori che abbandoneranno la scuola, i loro sogni e la loro terra.Una delle aggravanti della povertà, sottolinea la Caritas, è appunto l’istruzione. Istruzione e povertà molto spesso vanno di pari passo, nuclei familiari dove il capofamiglia di riferimento ha conseguito un titolo di studio di scuola media superiore è in grado di sopperire in maniera più adeguata ai problemi legati alla povertà. Le regioni più colpite l’Abruzzo e la Sardegna, ma è soprattutto quest’ultima a vivere una situazione da bollino rosso.Nell’analisi dei bisogni, spiega la Caritas, i casi di povertà economica sfiorano il 78,4%, i problemi occupazionali si attestano intorno al 54%, quelli abitativi al 26,7%, ma sono in continua crescita rispetto agli anni precedenti.A incidere, negativamente, anche la rottura dei legami familiari.E se tra gli italiani risulta povera una famiglia su venti, tra gli stranieri la percentuale è quasi una su tre.E’ un esercito di poveri che continua a crescere,sottolinea il Rapporto: dagli anni prima della crisi il numero è aumentato del 182%. Numeri spaventosi, inarrestabili che chiamano in causa la politica affinché intervenga con provvedimenti immediati e concreti a supporto per contrastarla.“Sono più che mai indispensabili politiche di lotta e di sostegno alla povertà”, scrive il presidente Mattarella, “per evitare che la povertà si traduca in crescente marginalità sociale”. Perché la povertà non è solo mancanza di cibo o di vestiario. E’ isolamento. Da tutto e da tutti.E’ paura del presente ma soprattutto del futuro.E’ paura della porte sbattute in faccia. Degli sguardi di commiserazione, della pietà e del senso di ribrezzo suscitato negli altri. E’ paura ad affrontare la vita. E questo è il vero dramma, considerato che a farne le spese sono soprattutto i giovani e i bambini.