IL “MONDO DI MEZZO” SICILIANO CERCA AIUTO DAI SOLITI NOTI
La prima testa che salta sarà proprio quella del suo superiore ad ANAS, Pietro Ciucci. Al suo posto subentrerà “il massone del premier”, come lo definirà la “Dama nera”, Gianni Armani. La dirigente spera, vorrebbe magari ottenere un contatto anche con Delrio per arrivare a Renzi. Fino a che, un giorno arriva a dire: “Renzi vuole distruggere il nostro mondo, lo vuole privatizzare… Magari tornasse Berlusconi”. La Accroglianò, scrive Il Messaggero, contatta Gaspari attraverso l’imprenditore Andrea Peverini. E come racconta lei stessa, Gasparri le dice “di stare tranquilla” che ci “parlo io con Armani”. Si sente infatti minacciata anche perché, l’Anac di Raffaele Cantone ha gli occhi puntati sul caso e riferisce al procuratore di Roma Giuseppe Pignatone che i lavori per il viadotto Scorciavacche sono stati gonfiati del 50% mentre manca il certificato di agibilità. Non solo, perché la Accroglianò, da vera, abile persona di potere, attraverso l’imprenditore Giuseppe Ricciarello, cerca anche la “protezione” di Denis Verdini e contatti con il ministro Lupi, ma in questo caso è il presidente Ciucci a fare da intermediario. Vuole evitare domande sul viadotto in Commissione del Senato riunitasi proprio per i crolli di Natale in Sicilia. Gli atti dell’inchiesta condotta dai pubblici ministeri Francesca Loy e Maria Calabretta rivelano i retroscena dell’attività della «Dama nera», delegata ai rapporti con gli imprenditori e disponibile a sbloccare i loro pagamenti in cambio di tangenti. Risulta poi, nell’informativa finale redatta dai colonnelli del Nucleo tributario e del Gico della Guardia di Finanza Cosimo Di Gesù e Gerardo Mastrodomenico, come il gruppo dei funzionari indagati abbia compiuto illeciti «in favore dei titolari delle imprese ricevendo in cambio provviste corruttive oppure utilità come l’assunzione o l’affidamento dei lavori in subappalto, nonché l’interessamento attraverso canali politici per il mantenimento dei ruoli ricoperti».
