DIETRO OGNI TIRO DI COCA CHE VI FATE, MAFIA, CAMORRA E NDRANGHETA SI ARRICCHISCONO
Lidia Meza Burgos, 18 anni, è stata uccisa con 16 coltellate in un carcere del Paraguay dal narcotrafficante Marcelo Piloto. Lei era lì in visita, non era una detenuta. E non aveva fatto nulla di male. Ma a “Piloto” era stato spiegato che l’unico modo per evitare la temuta estradizione in Brasile, era commettere un grave reato. Magari un omicidio. Così non se lo è fatto ripetere due volte. Ha preso la ragazza e l’ha ammazzata. Per lui tutta la vita che quella ragazza aveva da vivere, i suoi progetti, i figli che avrebbe voluto, gli amori che avrebbe incontrato, i luoghi che avrebbe visitato, tutta una vita, valeva quanto un scartoffia legale. Per i narcos ogni vita vale zero davanti al proprio potere e la propria ricchezza. Ogni giorno in Sud America se ne ammazzano a centinaia, a migliaia di esseri umani. E perché? Per vendere la cocaina a qualche ragazzino che la vuole per il suo sabato sera in discoteca a Milano, o a Bari, o a Torino, o Palermo, o a Roma, o a Macerata, o a Belluno, o Berlino, o a New York, o a Tokyo, o a Parigi. E’ per loro, per i ragazzi e le ragazze, gli uomini e le donne, che per divertirsi o sballarsi o stare bene o caricarsi o fare i fighi una sera, devono acquistare e sniffare la loro striscia di coca, che esistono i narcotrafficanti. Siete voi la causa di ogni morto ammazzato nella catena della droga. In Sud America, in Europa, in Italia. Dopo la Spagna l’Italia è il Paese dove è più alto il consumo di cocaina nella fascia di popolazione tra i 15 e i 64 anni. Soldi che date allo spacciatore, che li da al fornitore, che li da al clan o all’organizzazione, che importa la droga principalmente dal sud America. Inizia tutto da voi. E e per voi.E’ per voi, per accontentare voi, il vostro fighissimo venerdì sera, il vostro party un po’ più trasgressivo, il vostro vizietto quotidiano, il vostro svago settimanale, che milioni di esseri umani vivono in povertà e schiavitù. O in guerra. E’ per soddisfare la vostra richiesta di divertimento che la ‘Ndrangheta, la Camorra, Cosa Nostra, la Scu, macinano miliardi su miliardi. Miliardi con i quali comprano aziende, politici, cittadini, armi, territori interi, eserciti; miliardi con i quali drogano il mercato, facendo chiudere aziende, creando disoccupazione, povertà, tenendo in ginocchio mezza Italia e per le palle l’altra metà. Dietro ogni “riga” che tirate sù c’è sangue, morte, disperazione, povertà, miseria. Felice Maniero, boss della mala del Brenta, ha detto che l’unica cosa che le mafie temono, l’unica eventualità che le terrorizza letteralmente, è la legalizzazione della droga. Perché la droga costituisce ancora l’80% dei loro introiti. E senza quell’80% non avrebbero i soldi nemmeno per mantenere il restante 20%. Non credo che la legalizzazione, soprattutto in Italia, sarà mai una realtà. Ma se solo ogni consumatore rinunciasse anche solo a questo vizio, a questo sballo, a questa malata forma di divertimento – che nessuno più definisce tale perché sei un “bacchettone” chierichetto se lo fai – ma se succedesse, se qualcuno decidesse di investire su questa rivoluzione culturale, tante cose in Italia e nel mondo cambierebbero. Tanti mali sparirebbero. E tante Lidia vivrebbero ancora.
