SENZA PAROLE

SENZA PAROLE

Una volta leggevamo sui giornali, sentivamo alla radio o vedevamo alla tv dei tanti morti per la calca in India o in Cina e rimanevamo stupefatti, adducendo l’accaduto alla mancanza di organizzazione di Paesi che consideravamo in via di sviluppo.Per quanto riguarda l’India o la Mecca in Arabia Saudita addebitavamo all’eccessivo trasporto religioso che causava una momentanea perdita di un abituale autocontrollo per tanta gente. Ci parevano, insomma, episodi lontani, che difficilmente sarebbero capitati tra noi. Da un po’ di tempo invece i terribili episodi con morti e feriti si stanno ripetendo con frequenza, quasi a confermare che ormai siamo un Paese in via di preoccupante regresso, persino in questo campo. E seppure di fronte alle morti, specialmente di bambini e ragazzi, neanche una motivazione religiosa possa essere di minima consolazione, il perire o l’aver rischiato la vita per essere accorsi in troppi ad ascoltare le canzoni di Sfera ebbasta con i suoi testi( che definire semplicemente diseducativi significa fargli un complimento) è ancora più terribile e umiliante. Tristissimo. Da lasciarci tutti senza parole.