APPROVATO IN VIA DEFINITIVA IL DECRETO ‘SPAZZACORROTTI: E’ ORA LEGGE
‘Lo aspettavamo dai tempi di Mani pulite’, così ha esultato il Movimento 5 Stelle per il decreto “Spazzacorrotti” divenuto ieri legge dello Stato. Approvato alla Camera in via definitiva con 304 voti a favore,106 contrari e 19 astenuti, il ddl Anticorruzione, cavallo di battaglia dei pentastellati, nel passaggio al Senato,è stato ‘ripulito’ dalla norma ‘salva-peculato’che era stata introdotta, all’ultimo minuto, da F.I. e da un discreto numero di parlamentari leghisti. Fu un momento di duro scontro tra i due alleati di governo. Di Maio accusò apertamente l’operato di una ‘manina’ che furbescamente agiva per salvare i soliti noti, inficiando così la legge che invece vuole perseguire. “Quella norma non passerà mai. Non con i nostri voti’, minacciò il vicepremier in una puntata di Porta a Porta, aprendo a quella che si preannunciava una prima vera crisi di governo. Poi, com’è noto, tra vertici e mezze smentite, tutto è rientrato e l’inviso emendamento è stato stralciato nel passaggio al Senato. “Niente sarà più come prima, finora gli onesti erano stati trattati da fessi, ma adesso cambia tutto”, ha commentato il ministro della GiustiziaAlfonso Bonafede, “E’ una giornata storica, la dedichiamo agli italiani che si spaccano la schiena lavorando onestamente”. Un lungo abbraccio tra Di Maio e Bonafede al momento dell’approvazione. Applausi ed espressioni di gioia da parte dei deputati pentastellati,contenuta invece la reazione della Legail cui leader e vicepremier, che è senatore e non votava, ha lasciato l’Aula prima del voto. Il testo approvato prevede un inasprimento delle sanzioni per corrotti e corruttori(fino all’interdizione perpetua dei pubblici uffici e dagli appalti pubblici).Tra le novità, oltre al Daspo a vita, il ricorso ad agenti ‘sotto copertura’nelle indagini per i reati di corruzione;la sospensione della prescrizionedopo la sentenza di primo grado (a partire però dal 1° gennaio 2020 e che dovrebbe essere collegata ad una riforma del processo penale);la restituzione delle somme ricevute e non di quelle promesse. Non è punibile chi si ravvede, si autodenuncia e collabora con la giustizia, a patto però che il ravvedimento avvenga entro 4 mesi dalla commissione del reato. I tempi della riabilitazione saranno più brevi: da 12 a 7 anni. Stretta sulle donazioni ai partiti politici e alle fondazioni, inserita nella terza parte il decreto, quelli superiori ai 500 euro dovranno essere pubblicati sui siti dei partiti o delle istituzioni per cui si vota, per il principio della trasparenza.Infine, le cooperative non potranno più finanziare i partiti politici.
