SE IL GINOCCHIO DI BALOTELLI FA CRACK, SILVIO E’ FINITO

SE IL GINOCCHIO DI BALOTELLI FA CRACK, SILVIO E’ FINITO

Finita questa settimana ne mancheranno solo tre alle elezioni. Le elezioni più importanti della storia: importanti perché il governo che verrà sarà chiamato a risanare l’ Italia dalla peggior crisi vissuta dal dopoguerra e a gestire una pace sociale molto più precaria del mercato del lavoro dopo la riforma Fornero, dato l’ alto tasso di persone che vivono ormai sotto il livello di povertà. Non dimentichiamoci che in Grecia  è già quasi guerra civile mentre in Spagna, forse in condizioni lievemente migliori di noi, la gente è già scesa in piazza a manifestare numerosa, con durezza e convinzione. Sono le elezioni in cui, grazie ad un decreto anti-corruzione scritto con l’ acqua di rose, è ancora possibile candidare inquisiti e gente condannata; purché con discrezione perché gli oppositori potrebbero farne un’ arma per la loro campagna elettorale: e di personaggi dubbi ne stanno candidando parecchi. E’ l’ elezione più inquisita dai tempi di tangentopoli: elezioni anticipate in Lombardia e Lazio dato il numero di consiglieri regionali indagati per tutto ciò che si può fare male col denaro altrui, dal peculato alle truffe per rimborsi spese fasulli. Ed è anche, si spera, l’ ultima tornata elettorale che trasformerà candidati in nababbi, visto che nonostante il malcontento popolare, i partiti non hanno rinunciato ai rimborsi elettorali in favore dei terremotati dell’ Emilia avendo speso male quelli già incassati e quella in cui i politici, dopo aver vessato di tasse l’ Italia, non hanno in alcuna maniera ridotto i propri vergognosi compensi e vitalizi  da parlamentare. In Italia abbiamo il Parlamento più numeroso con i politici più costosi e meno efficaci, visto che siamo il paese che meno ha fatto per contrastare la recessione economica: paesi quali Francia, Inghilterra e Germania (ometto di citare i paesi scandinavi, sarebbe troppo facile) hanno meno politici, meno onerosi per il cittadino, più efficaci nelle loro scelte (in Islanda lo stato è sceso addirittura in aiuto dei cittadini in difficoltà a pagare il mutuo di casa a causa della crisi) e più dignitosi, perché il burlesque, il numero di inquisiti e le pessime figure dei politici italiani non le fanno neanche nei paesi del Terzo Mondo. E, ripeto, saranno le ultime elezioni politiche che zampilleranno copiosamente soldi a favore dei partiti, visto che non è stata ritoccata la vecchia legge sui rimborsi elettorali: poco male visto che sarà l’ ultima volta, perché se anche non dovessero emendare e rendere civile e onesta la legge vigente con questo giro avranno finito di depredare tutto il razziabile, sbancando e finendo i pochi soldi rimasti. Elezioni importanti, le più importanti: sarebbe giusto soffermarsi bene sui programmi che il futuro governo dovrà attuare: non sarà la solita legislatura degli anni ’80 tutto pane, amore e sorrisi, sarà una legislatura che dovrà togliere l’ Italia dalla recessione e una percentuale sempre maggiore di popolazione dallo stato di indigenza. Praticamente, la più importante legislatura dall’ unità d’ Italia e dai tempi di Giolitti. Una occasione unica di dimostrare che, essendoci sbagliati sulle persone delle precedenti legislature, non si ricandideranno più ladri per permettergli di essere corrotti e inquisiti per evitare di non finire in carcere, perché come dice Dino da Sandrà, grande eroe veneto dei fumetti, votare un disonesto per il bene del Paese è come tagliarsi il pene sperando che ricresca più lungo. Praticamente, i politici di questa legislatura, se dovessero vincere la loro guerra contro la crisi finiranno sui libri di storia al pari dei politici risorgimentali che hanno unito l’ Italia, essendo quelli della rinascita del paese. Vola via la Befana portandosi via le feste di Natale ormai finite, e cosa ci resta? Le principali organizzazioni mondiali, non le agenzie di rating che hanno dimostrato di divulgare dati fasulli solo per sostenere le speculazioni finanziarie, ma le grandi banche nazionali come la Federal Reserve americana, e le grandi organizzazioni mondiali quali l’ OCSE ritoccano in peggio le previsioni per l’ anno 2013, confermando una riduzione del PIL e un mantenimento se non un peggioramento della recessione soprattutto per i paesi più deboli quali l’ Italia, e non se ne parla. Salta la banca più antica d’ Italia, il Monte dei Paschi di Siena, per altro già lautamente sussidiata da due miliardi di euro da parte del governo Berlusconi più altri due stanziati dal governo Monti: i fautori del rinnovamento, coloro che anni fa parlavano male della prima repubblica, quella che con Michele Sindona e Roberto Calvi aveva fatto fallire Il Nuovo Banco Ambrosiano e che aveva portato al crac Parmalat, ora sono stati prontamente smentiti, visto che, è una legge di Murphy, al peggio non c’è mai limite. E come al solito, le tasse degli italiani anziché foraggiare la ripresa o pagare il gasolio degli autobus napoletani andranno a ripianare gli indebiti lucri e le malefatte altrui. Alla faccia dei Camillo Benso conte di Cavour e dei Giolitti, prima ancora di essere eletti i politici attuali si stanno dimostrando mediocri e arraffoni, tutti intenti ad inciuciare per potersi garantire una seggiola in Parlamento, l’ impunità dai propri peccati e altri 5 anni di indennità subito e vitalizio poi. Dopo il Mali e la Siria, poco ci  manca che arrivino i caschi blu dell’ ONU al Pirellone di Milano per sciogliere la giunta regionale, con gli incarcerati di San Vittore allo sciopero della fame sdegnati dalla discriminazione dell’ essere chiamati ladri mentre altri loro colleghi invece sono consiglieri regionali. E, malgrado le promesse di onestà morale e sociale, timidamente nelle liste elettorali fanno capolino i soliti nomi, quelli che i partiti chiamavo “impresentabili” ma che puntualmente rimanderanno in Parlamento. E intanto, il primo partito italiano, stante il gradimento su Facebook è il primo partito – fantasma della storia, i ragazzi di Feudalesimo e Libertà, un gruppo di giovani beffardi che, proponendo per scherzo il ritorno al feudalesimo, fanno satira sulle proposte improponibili dei partiti veri. Ci sarebbe di che parlarne. E di che rifletterci sopra, facendo un po’ di buona informazione a mezzo stampa, se ne è rimasta in Italia. E invece? Accendo la Tv e cosa mi vedo? Fabrizio Corona, vera icona italiana della furbizia, dell’ arroganza, dell’ ignoranza grossolanamente esibita viene definitivamente condannato e Da che mi sia dato ricordare, neanche le vicende del martire Nelson Mandela incarcerato nella sua lotta all’ apartheid sudafricano che gli sono valse il premio Nobel per la pace nel 1993 hanno avuto tanto riscontro mediatico. Berlusconi a Servizio Pubblico: ti aspetti Michele Santoro, Marco Travaglio e Vauro, il Male, i nemici giurati di sempre, e invece trovi convivialità, poca aggressione e nessuna satira, solo un po’ di umorismo, quasi da vecchi compagni di scuola. E infatti l’ essere andato in casa del nemico ed esserne uscito integro senza aver rimediato una figura eccessivamente brutta è stato ciò che ha rilanciato Berlusconi, facendolo rialzare nei gradimenti degli elettori e rendendolo di nuovo presentabile come capo coalizione. Non invitato alla commemorazione della Shoah, il 27 gennaio, straparla dicendo che, a parte le leggi razziali, Benito Mussolini non è stato poi un ragazzaccio troppo discolo, salvo addormentarsi visibilmente a metà della commemorazione,  nell’ imbarazzo generale. Ragazzaccio burlone, troppo simpatico e che potrebbe sfidare i comici di Zelig; oppure no, perché essere proprietario di canali televisivi e di giornali solo per poterci fare il comico è il vero conflitto di interesse, non usarli per fare propaganda politica a se stessi e delazione agli oppositori, oppure per giustificarsi leggi ad personam per depenalizzare e condonare le proprie magagne. E poi, il presidente del Milan (sempre lui, dopo essere stato presidente operaio, presidente sexy idolo delle donne e presidente del Consiglio) tira fuori dal cappello il colpo che toglie il fiato a tutti: compra il nome grosso, il calciatore italiano che mancava all’ Italia, Mario Balotelli. Venti milioni di euro pagabili in cinque rate: un grande colpo davvero, visto che una campagna elettorale aggressiva sarebbe stata molto più costosa e da saldare in contanti subito. E già su Rai Tre ha dichiarato “che Balotelli ha segnato due goal e ha fatto piangere i tedeschi, mentre l’altro Mario, Monti, ha segnato due goal con l’Imu e il redditometro e ha fatto piangere tutti gli italiani”. Bravo. Balotelli giocherà almeno tre partite prima del voto e, se dovesse fare almeno quattro goal, l’ Italia andrà alle elezioni gioiosa di un Berlusconi generoso, che sa fare i buoni affari e divertire la sua gente, dimenticando tutte le nefandezze che si porta sulla coscienza. E così la casta, ovvero quelli che hanno spadroneggiato e si sono ingrassati in un ventennio e non vogliono mollare il piatto ricco, riusciranno nella loro impresa: a nascondere i propri sordidi inciuci, a ripresentare i soliti amici, ormai privi di ogni dignità e rispettabilità ma bisognosi di una immunità parlamentare e con programmi di governo insipidi, indefiniti, ottimi per nascondere di nuovo interessi personali ai danni degli italiani. Socrate diceva: “la natura non divina dell’ uomo non lo rende una creatura superiore, e tutte le volte che un uomo si ritrova nelle condizioni di poterlo fare, non saprà scindere il proprio interesse personale da quello collettivo. Per cui, se devi scegliere, scegli almeno il politico che non ruba a te ma al tuo nemico” Dura scelta, visto che la maggioranza dei partiti ha già rubato, mal governato e carpito la nostra fiducia, quella di tutti. Ma bisogna pensarci, pensarci bene, per evitare che la propaganda di regime vinca la madre di tutte le battaglie, ovvero coprire accuratamente le nefandezze di un ventennio portando così esiti catastrofici, ovvero abbandonare a se stessa e ai pirati l’ Italia più debole e povera dalla fine della seconda guerra mondiale.