LA LEGA PADRONA DEL CAMPO. M5S ALLO SBANDO. SECESSIONE DEI RICCHI OK. PAGA IL SUD

LA LEGA PADRONA DEL CAMPO. M5S ALLO SBANDO. SECESSIONE DEI RICCHI OK. PAGA IL SUD

Non sono cattivi: sono inutili. Il che è il massimo del danno.La Lega spazia a tutto campo ai danni del Sud e mette a segno il colpo che prepara quello di grazia sulla Secessione e il furto di quel che resta; il M5S sta a guardare, tenta, ci prova, non insiste, arretra, si confonde, s’imbroglia, ci riprova, sbanda, sbraca. Nel maxiemendamento, di cui si sa poco e niente, più niente che poco, e che il Parlamento dovrà approvare al buio, tutto quello che era previsto per il Sud è stato cancellato (dai bonus per i beni strumentali, ai fondi per la ricerca, a quelli per lo sviluppo di capitale immateriale, produttività e competitività, al credito d’imposta relativo alle deduzioni Irap… In attesa di una tassa crescente con l’avvicinamento della latitudine all’Equatore). Il Nord porta a casa il piede di porco per scardinare la cassa comune e scappare con il bottino nella Secessione dei ricchi. La volenterosa truppa dei dilettanti pentastellati è allo sbando totale, nella disperazione dei pochi che lavorano bene, provano a tenere la barca in rotta o almeno a galla e a far ragionare sulle conseguenze di questo marasma. Ma quello che è accaduto ieri mostra che ormai c’è un solo giocatore al tavolo e si prende il piatto. Il resto del Sud è peggio che inutile: silente, immemore, incapace, arroccato nella gestione del miserabile vantaggio dello strapuntino su cui ancora siede, sempre più in bilico. Il costituzionalista Massimo Villone, oggi, su Il Fatto, dopo la schifezza della loro colpevole inazione e di una legge finanziaria che sancisce la definitiva cancellazione delle possibilità di riequilibrare la condizione coloniale del Sud, propone la “decapitazione“ per i politici meridionali.Una battuta, ovviamente, per rendere l’idea del grado di esasperazione del Sud, di incapacità dei suoi rappresentanti di rappresentarla, e di ferocia con cui i ladroni razzisti della Lega Nord (d’accordo con tutti, al Nord, dal centrodestra ai cinquestelle, al Pd) ne saccheggiano pure le cassette delle elemosine; ma da non sottovalutare: ricorderete lo studio fatto dal centro ricerche sociali Swg di Trieste che parla di Mezzogiorno in stato “preinsurrezionale”. Alcuni senatori cinquestelle, dinanzi a questa disfatta di ogni principio di equità e coerenza, hanno annunciato il loro passaggio al Gruppo Misto. Vedremo.Ora quel che si temeva è più chiaro: la verità sulle cose è la peggiore immaginata. Non sappiamo con certezza chi siano i giocatori veri di questa partita, ma da come sono andate le ultime mosse, è chiaro che solo uno conosce qual è la vera partita e forse anche i veri giocatori: Giorgetti, uomo di riferimento dell’economia parassitaria e tangentista del Nord, e di circoli di potere che gestiscono i loro affari usando i partiti come pedine; Salvini forse ne sa qualcosa, ma è il pupazzo numero uno, per i selfies, le comparsate, la raccolta del consenso, non burattinaio ma burattino; gli altri non hanno capito niente (a parte alcuni ora fuori scacchiera, come Renzi, Berlusconi) e credono di giocare una partita, non intuendo quale sia quella vera. La prova provata, soprattutto per il M5S, perché al governo, poi per i presidenti delle Regioni meridionali, è che non si sono resi conto della portata decisiva e dirompente della finta Autonomia e vera Secessione con scasso. Una parte interessante dei cinquestelle lo ha capito recentemente e sta ammirevolmente cercando di far passare nel partito le conoscenze e la sensibilità per comprendere il valore della cosa. E qualche risultato si è visto; ma too little, too late, troppo poco, troppo tardi per fermare la valanga. Almeno questo è quanto si può dire adesso, anche se l’ultima parola va detta solo all’ultimo.Ci vuole uno scatto di reni, una mossa rivoluzionaria, la posta, adesso, è il piatto: o tutto o niente. La Lega ha messo a segno un colpaccio: con l’ok all’Autonomia, dato ieri, senza nominare i diritti uguali per tutti (i Lep: vergogna), si creano le condizioni per far passare il maxiemendamento e salvare la barca (a meno di sorprese impensabili, oggi pomeriggio), poi, a gennaio di pongono le condizioni irricevibili al M5S: noi ci prendiamo tutto e alla colonia-Sud togliamo anche i bambini che vendiamo al mercato degli schiavi di Tunisi. Non vi va? Cade il governo, si va alle elezioni: al Nord sparisce il M5S, che al Sud viene ferocemente (e meritatamente) ridimensionato a livelli di Pd; gli altri partiti evaporano.La Lega si piglia tutto il cucuzzaro. Complimenti. Bravi Steve Bannon e i suoi padroni