SONO TORNATI IN GALERA
Avete presente quando un’amarezza, un rammarico, un dispiacere ti restano appiccicati e continuano a pungere sempre più pungenti? E’ da qualche giorno che sto patendo una simile condizione. Un sentimento dolente che vorrei provare a condividere con voi, spiegandovene la ragione.Tra le tante attività realizzate nell’ex X Municipio (MuniX per gli amici), una delle più intelligenti ed efficaci fu la promozione della Cooperativa Cantieri Sociali. Che riuscì a raccogliere i lavoratori socialmente utili, in gran parte ex detenuti, ex tossicodipendenti, disabili, labili e disagiati vari, oltre a fancazzisti inguaribili e refrattari cronici. Per convogliarli in un’impresa produttiva in grado di valorizzare collettivamente le svariate attitudini e professionalità.Il Municipio assegnò alla Cooperativa parte delle risorse destinate alla manutenzione urbana, ottenendone tre vantaggi: 1, reinserimento sociale di soggetti svantaggiati; 2, lavori eseguiti alla perfezione; 3, sensibile risparmio della spesa. Un piccolo capolavoro amministrativo, una rilevante integrazione civica, un toccante contributo umano. Il tutto per circa un decennio. Fin quando non subentrò la perniciosa sindrome del nulla: quella paralisi istituzionale generata dalla paura del governare, nella quale politici vili e funzionari pusillanimi, per non esporsi, rifuggono e riluttano.E fu così che un magnifico progetto sociale e produttivo finì per inaridirsi e quindi a spegnersi. E, di conseguenza, a lasciare alla deriva chi vi aveva contribuito, una trentina di persone all’acme delle attività. Non sappiamo che fine abbiano fatto costoro. Tranne per quattro di loro: sono tornati in galera. Hanno ripreso a fare quel che sapevano fare, sono tornati a essere quel che erano.Scusatemi se la cosa mi rattrista profondamente.
