I NAZISTI RUBARONO IL QUADRO DI JAN VAN HUYSUM. GLI UFFIZI ORA LO RIVOGLIONO

I NAZISTI RUBARONO IL QUADRO DI JAN VAN HUYSUM. GLI UFFIZI ORA LO RIVOGLIONO

“Ci auguriamo che nel corso di quest’anno possa essere finalmente restituito alle Gallerie degli Uffizi di Firenze il celebre Vaso di Fiori del pittore olandese Jan van Huysum, rubato da soldati nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale”.È il direttore degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt a pronunciare queste parole reclamando la restituzione dell’opera, che venne sottratta all’Italia durante il periodo nazista.Il quadro è attualmente “nella disponibilità di una famiglia tedesca che, dopo tutto questo tempo, non l’ha reso al museo, nonostante le numerose richieste da parte dello Stato italiano”.Schmidt, tedesco di origine,ha rivolto il suo appello usando ogni mezzo a sua disposizione, affinché l’opera torni in Italia.E lo ha fatto diffondendo diversi appelli su internet sia attraverso il sito degli Uffizi che sui profili social del museo. Il dipinto è di un grande pittore, Jan van Huysum (Amsterdam 1682-1749), che gode di fama internazionale.L’opera, un olio su tela di cm 47 x 35, faceva parte delle collezioni di Palazzo Pitti fin dal 1824.Acquistato dal granduca lorenese Leopoldo II per la Galleria Palatina restò esposto nella sala dei Putti, insieme ad altre opere olandesi di pittori famosi del ‘600 e ‘700.All’inizio della guerra, nel 1940, venne portato prima nella villa di Poggio a Caiano e successivamente nella villa Bossi Pucci, a Firenze.Fino a quando l’esercito tedesco lo prelevò per trasferirlo a Castel Giovio, in provincia di Bolzano.Era il 1944.Le milizie tedesche battevano in ritirata dall’Italia portando con se’ tutto ciò che di valore era ancora rimasto.Il Vaso di Fiori di Palazzo Pitti era una di queste.La cassa che lo conteneva venne aperta e l’opera fu prelevata.Una volta in Germaniase ne persero completamente le tracce.Solo un decennio dopo, a seguito della caduta del muro e la riunificazione della Germania, il quadro ricomparve e da allora vari intermediari hanno provato più volte a trattare con l’Italia chiedendo però un riscatto per restituire l’opera.Un oltraggio a cui l’Italia ha risposto con l’apertura di un’inchiesta da parte dellaProcura di Firenze.Il quadro, di proprietà dello Stato Italiano, non può infatti, essere alienabile né acquistabile.Il direttore del museo ritiene che “A causa di questa vicenda le ferite della seconda Guerra Mondiale e del terrore nazista non sono ancora rimarginate” e che “per la Germania esiste comunque un dovere morale di restituire quest’opera al nostro museo: e mi auguro che lo Stato tedesco possa farlo quanto prima, insieme, ovviamente, ad ogni opera d’arte depredata dall’esercito nazista”.Nella Sala Dei Putti è stata affissa una riproduzione in bianco e nero dell’opera su cui il Direttore stesso ha apposto provocatoriamente la scritta “rubato”, in tre diverse lingue: italiano, inglese e tedesco specificando che il quadro è stato sottratto dai soldati tedeschi.Rimuoverà tutto solo quando l’originale sarà restituito all’Italia.