LA LINEA D’OMBRA SUGLI OMICIDI PECORELLI, MORO, MATTARELLA

LA LINEA D’OMBRA SUGLI OMICIDI PECORELLI, MORO, MATTARELLA

Esiste una linea esatta all’ombra della quale il potere nasconde la propria manovalanza. Mafiosi, faccendieri, affaristi, grandi e piccoli criminali protetti epronti a servire il capo di turno. Una linea di demarcazione che ha determinato, almeno dal 1970 in poi, l’equilibrio della democrazia. Sopra lo Stato, sotto gli uomini che hanno insanguinato il Paese per conto di pezzi di quello stesso Stato, uomini usati da altri uomini per legittimarsi al potere. Non è una strategia, né uno studiato ed efficace piano. E’ semplicemente la storia contemporanea d’Italia. Un Paese segnato da potenti senza scrupoli e mercenari pronti a tutto accomunati da una sola volontà: conquistare e conservare il potere. Anche a costo di uccidere i propri concittadini. Innocenti. Ignari. Indifesi. Molti si sono avvicinati a quella linea. Chi ha tentato di denunciarla, limitarla, combatterla ne è rimasto vittima. Uno di questi è stato Piersanti Mattarella. Ho una foto che risale al 1978. Ritrae Piersanti Mattarella, Aldo Moro e Mino Pecorelli insieme a Palermo. Due anni dopo nessuno dei tre era ancora in vita. E oggi, ben quaranta anni dopo, di nessuno dei tre omicidi si sono accertati con certezza mandanti ed esecutori. La linea d’ombra è questa cosa qua.