LA LOTTA PER I CONSUMATORI CINESI
“La lotta per i consumatori cinesi” è il titolo di un editoriale di oggi del New York Times, scritto da un investitore finanziario cinese di successo, dunque per definizione intelligente. Invece è di una banalità e autoreferenzialità sconcertanti: come un tempo la teologia, la finanza si basa su alcuni dogmi indimostrabili e anzi smentiti dai fatti e dalla logica, da accettare dunque per fede, e costruisce tutto il resto su di essi. Il principale, in sostituzione della vita eterna, è l’eternità del mercato, ossia la miracolosa possibilità di una crescita perpetua e dunque illimitata in un mondo limitato. Crescita economica e crescita demografica, entrambe indispensabili al capitalismo e dunque trasformate in realtà più reali della realtà ordinaria, così come era Dio per i teologi (parlo al passato perché, da credente, non mi faccio illusioni: fra le vittime del liberismo non ci sono solo le culture e le tradizioni, anche le religioni). In questo mondo dominato dal denaro e dalla necessità della sua moltiplicazione perenne, i popoli scompaiono e così le persone fisiche, con le loro aspirazioni, le loro fragilità, le loro abitudini e idiosincrasie, i loro sogni e le loro memorie, le loro differenze: restano solo astratti consumatori, proiezioni statistiche, big data, equivalenti alle anime di un tempo, che erano nostre (anzi, eravamo noi) ma in effetti non ci appartenevano. Purtroppo l’autoreferenzialità impedisce l’autocritica, anzi il suo primario scopo è renderla impossibile: non possiamo aspettarci la salvezza dalla finanza e dagli economisti finanziari, e tanto meno dai loro padroni, i banchieri e gli investitori che controllano il pianeta e che reprimono brutalmente qualsiasi dissenso, come un tempo le Chiese stroncavano le eresie con i roghi. No, loro continueranno caparbiamente a saccheggiare l’ambiente e a distruggere la civiltà, continueranno a promuovere la crescita, a creare consumatori con cui pagare i consumi precedenti, in un gigantesco schema Ponzi che inevitabilmente esploderà: perché sanno solo pensare al profitto immediato (short-termism) e perché non sanno fare altro. Non sono abbastanza intelligenti per cambiare. Tocca a noi farlo, in fretta. Smettendola di perderci nei dettagli, di farci distrarre e dividere dai ricchissimi media delle multinazionali. Chiunque difenda il sistema liberista è un nemico, chiunque gli si opponga è un alleato, e non importa quali siano le sue recondite intenzioni o i suoi piani di lungo termine perché se non ci muoviamo adesso non ce l’avremo un lungo termine. Per questo nell’attuale contingenza sostengo il M5S e il governo Conte, malgrado gli errori, per questo appoggio i gilet gialli francesi, e se con loro ci sono i salviniani e i lepenisti (come urlano stracciandosi le vesti gli eterni farisei liberal e democristiani) vuol dire che in questo momento i salvinisti e i lepenisti hanno ragione.
