ITALIA. LA CRISI SENZA FINE DEL MATTONE
Il mattone è sempre stato per gli italiani, un punto sicuro di riferimento.Ma oggi tutto cambia.Si adegua al dilagare dell’insicurezza economica, con troppe ipoteche sul futuro.Fino a qualche tempo fa erano i giovani ad acquistare casa.Ma i giovani non hanno più unreddito “sicuro” e nella maggior parte dei casi non riescono ad accedere al credito.Il numero totale di contratti stipulati dagli individui con meno di 35 anni è diminuito di oltre il 30 per cento dall’inizio della crisi.Solo il 9% della popolazione sotto i 35 anni è infatti, proprietario di casa.I criteri sempre più rigidi adottati dalle banche, la necessità di avere uno a importante percentuale del prezzo in contanti, la scarsa liquidità e quindi l’indisponibilitàad erogare della maggior parte degli istituti di credito, non aiutano certo la situazione.Oggi acquista chi ha disponibilità economiche, chi ha un lavoro stabile o chi sta vendendo il proprio immobile.I prezzi scendono e i benestanti comprano perché questo è il momento migliore per farlo.Anche i tassi di interesse sui mutui non sono mai stati tanto bassi come oggi.Eppure le vendite degli immobili restano ai minimi storici, non paragonabili nemmeno lontanamente a quelle effettuate prima della crisi.I dati diffusi da Istat ci dicono che nel terzo trimestre 2018 il valore delle case nuove è cresciuto dell’1,2% rispetto all’ anno precedente. Nel secondo trimestre l’aumento era stato dell’1,4%.Questo per gli immobili di nuova costruzione.Altra cosa per le case già esistenti.“Negli anni scorsi – spiega Maurizio Sgroi, giornalista economico e autore del blog The Walking Debt- il prezzo di questi immobili era cresciuto davvero troppo. E c’è da dire che i lavori di manutenzione non si fanno.Fino a quando questi immobili si trovano a Roma o Milano la svalutazione resta entro certi limiti perché sono mercati particolari, ma la normalità è la provincia. E lì il prezzo di una casa mai ristrutturata, crolla“Chi decide di acquistare una casa la vuole anche subito abitabile, con una buona progettazione e senza grandi lavori di ristrutturazione da fare.Ma di case belle tra quelle già esistenti adesso, non se ne trovano.Il numero delle case in vendita e invendute è destinato a crescere in maniera esponenziale.Agli immobili che ad oggi non si sono venduti si aggiungono le case messe in vendita da chi vuole cambiar casa o semplicemente vuole disfarsene.Come le seconde case acquistate anni addietro e messe a reddito, diventate ormai un onere passivo.All’esubero di case in vendita si vanno poi ad aggiungere anche quelle che andranno all’asta nei prossimi anni a seguito di fallimenti ed esecuzioni immobiliari. Case che saranno cedute a prezzi bassissimi.Il mercato che tiene di più resta quello delle case nuove che si riescono a vendere anche in breve tempo.Un dato rilevante arriva anche dagli affitti che sono invece in aumento.Aumentano i classici contratti 4+4 ma anche gli affitti brevi.Particolarmente richiesti nelle grandi città o in quelle turistiche.“Si affitta, magari su piattaforme come AirBnB – conferma Breglia – ed è chiaro che, se tolgo dalla vendita uno stock di immobili ben tenuti e in ottima posizione, la qualità delle case in vendita si abbassa”. Rimangono quelle da ristrutturare, nei centri storici per quanto riguarda le province, in periferia per le città più grandi.Ben diverse le cose nel resto d’Europa dove il mercato immobiliare è in ripresa sin dal 2012 è in alcuni casi è tornato ai livelli pre-crisi.I dati della BIS (Bank for international settlements), ci dicono che nell’anno 2017 il prezzo degli immobili sia cresciuto del 3%.In Italia invece, continua a scendere.Anche in Spagna e Irlanda dove il mercato immobiliare era crollato, è iniziata la ripresa comunque ancora lontana dai livelli del 2007.La situazione è quella di un mercato fermo o stagnante.E non s’intravedono prospettive di un miglioramento a breve termine.Almeno fino a quando l’inflazione riprenderà e i prezzi delle case torneranno di nuovo a salire.“A patto che si riprenda anche il settore delle costruzioni e finora la ripresa si è vista solo a Milano”, conclude Mario Breglia, presidente dell’istituto di ricerca Scenari Immobiliari.
