GALLI: LA SINISTRA PERSEVERA A CANCELLARE L’ANTICAPITALISMO DI DESTRA
Sì, sono d’accordo con Yanis Varoufakis quando diceche la nostra generazione è condannata a rivivere quel che è accaduto negli anni ’30 in Italia, in Grecia, persino nella stessa Germania. C’è questa analogia tra oggi e allora, ma c’è anche una grossa differenza: oggi non c’è più il pericolo comunista allora rappresentato dall’Urss staliniana, che portò le forze più retrive e autoritarie dell’anticapitalismo di destra a favorire il nazismo in Germania e il fascismo in Italia, Grecia e Spagna. A parlare è lo storico e politologoGiorgio Galliche ci tiene a rimarcare non soltanto lagrossa differenzatra gli anni ’30 (la Repubblica di Weimar) e oggi, ma anche a evidenziare:la sinistra per aver cancellato l’esistenza dell’anticapitalismo di destra e per aver rinunciato alla critica del capitalismo, se un tempo godeva ottima salute nel Vecchio Continente, compresa l’Italia, oggi si ritrova più debole nei consensi e ridotta in stato di sopravvivenza. E persevera a cancellare la presenza dell’anticapitalismo di destra. In altre parole, la diffusione e l’espansione deipopulismi,più marcatamente di destra che di sinistra, non vi sarebbe stata in Europa e in Italia, dovec’è il primo governo che si definisce populista, se la sinistra non avesse abdicato alla sua storica funzione naturale: la critica del capitalismo di cui ha accettato l’impostazione culturale. Non a caso, aggiungeGalli,il governo populista si è avvantaggiato non solo della rinuncia della sinistra alla critica al capitalismo, ma, in generale in Usa e in Europa, utilizzando una critica in proprio, che definisco anticapitalismo di destra e le cui radici culturali risalgono alla fine dell’Ottocento, che ha una varietà di voci, diversamente da quella di sinistra, di impianto marxista: una corrente di pensiero poco nota e che ho studiato negli ultimi anni per capire meglio il fenomeno definito populismo. A tal proposito, Galli cita un paio di suoi saggi: uno, sul pensatore più famoso, uno dei maggiori poeti dello scorso secolo, lo statuniteneEzra Pound, da cuila Casa Pound italiana, che definiva il capitalismo finanziariousurocraziae che sosteneva Mussolini eOswald Spengler, autore deIl tramonto dell’Occidentee pure altri studiosi quali Adams, Spann, Gesell, Orage, Douglas. Non credo che Conte, Di Maio e Salvini si siano formati– incalzaGalli–su questi autori, ma l’anticapitalismo di destra si è sedimentato nella cultura occidentale e la diserzione della sinistra dalla critica al capitalismo, diventato quello globalizzato delle multinazionali, ne ha facilitato la riemersione.Credo quindi che mettere a punto concettualmente l’anticapitalismo di destra sia utile anche per capire meglio l’operato del governo Conte e forse per la campagna elettorale europea di un possibile, auspicabile schieramento di sinistra,di cuiVaroufakiscon il suo programma anticapitalista è uno dei rappresentanti più autorevoli. Insomma, se lo scenario, prosegueGalli,è gravido di incognite in quanto grande è la confusione sotto il cielo, come diceva Mao, purtuttavia la stessa situazione può esser l’occasione d’oro perVaroufakis, per il suo programma anticapitalista di sinistra e per il progetto con Bernie Sanders e, spero, Jeremy Corbyn, di riunire tutti i progressisti nella Internazionale Progressista per meglio contrastare la tendenza in atto, da parte di forze autoritarie dell’anticapatitalismo di destra, di imporre governi reazionari come accaduto in Brasile e Venezuela. Lo scontro in corso nel Vecchio Continente è fondamentalmente tra partiti dell’establishment liberal-conservatore, compresa la socialdemocrazia e lo stesso Pd, e i partiti populisti, nei confronti dei quali il possibile, auspicabileschieramento di sinistra– concludeGalli–deve trovare un linguaggio diverso dai conservatori che appunto tenga conto della presenza dell’anticapitalismo di destra. E lo stesso dovrebbe fare anche il M5S che rischia seriamente di esser trascinato a destra.
