IL RUOLO DEI MEDIA PER IL SUCCESSO AMERICANO DEL LIBERISMO

IL RUOLO DEI MEDIA PER IL SUCCESSO AMERICANO DEL LIBERISMO

Il successo della destra liberista in America fu pianificato negli anni settanta e gradualmente attuato attraverso gli anni ottanta e novanta. Lo scopo: la privatizzazione dello Stato, in certi settori direttamente, in altri attraverso il controllo delle istituzioni da parte delle lobby. Un elemento decisivo fu la conquista dei media. Nel 1987 (era presidente Ronald Reagan) fu abolita la “fairness doctrine”, che dalla fine della seconda guerra mondiale aveva imposto a chiunque facesse informazione televisiva un rigoroso rispetto dei diversi punti di vista, costringendo i commentatori dei telegiornali a essere imparziali e a verificare con molta attenzione le notizie. Ovviamente al liberismo non andava bene: il suo potere si fonda sulla deregulation, ossia sulla superficialità e la libera cazzata, in modo che non occorra neppure falsificare la realtà, tanto la gente non capisce più la differenza. Il secondo passo fu la creazione, nel 1996, di Fox News, ossia di un canale apertamente di destra e fiero della sua faziosità; diventato rapidamente il nework più seguito negli Stati Uniti.Certo, sarebbe stato meglio se tutto questo non fosse accaduto e si fosse restati a media strettamente regolati o addirittura controllati dallo Stato. Ma ormai è successo e non solo negli Stati Uniti bensì nei tanti paesi che li hanno imitati. In Italia le multinazionali, appoggiate dal listone piddino-berlusconiano, hanno trasformato l’intero sistema dell’informazione in una macchina propagandistica equivalente a Fox News. Che fare allora? Due cose, per cominciare. La prima è smettere di seguire quei programmi e soprattutto di parlarne. In America nessun antiliberista o anche solo democratico guarda Fox News; davvero non capisco perché ci siano italiani non piddini che accendano la tv quando c’è Gruber. La seconda cosa è pianificare la riscossa; che dovrà includere strumenti di persuasione di massa, ossia giornali e canali televisivi, integrati ai social. È più difficile metterli in piedi senza i soldi con cui i miliardari e le grandi corporation ripagano chi ha fatto fare loro immensi profitti tagliandogli le tasse, regalandogli beni comuni o dello Stato, sovvenzionandoli con la scusa della crescita (anche per delocalizzare), affidando loro la lucrosa realizzazione di “grandi opere” o la gestione delle tante emergenze. Ma bisogna riuscirci lo stesso.