UNA PROPOSTA INDECENTE SPACCIATA PER OFFERTA DI LAVORO

UNA PROPOSTA INDECENTE SPACCIATA PER OFFERTA DI LAVORO

Cercasi barista per 14 ore di lavoro consecutive, dalle 4 del mattino alle 18: retribuzione 1000 euro al mese.Questa è solo una parte di una proposta indecente spacciata per annuncio di lavoro dal proprietario di un bar di Bari. Il bello viene dopo. Dopo l’aspetto turni/retribuzione, la mansione da svolgere e le gentili ‘concessioni’ del proprietario: ci si può sedere (se si vuole) ma solo quando non c’è gente. Perché la barista non solo deve essere dinamica e competente ma deve essere in grado di gestirlo da sola, il bar, come fosse la titolare.Turno di riposo la domenica, così, il sabato può sbizzarrirsi in discoteca e ballare finché vuole. Beh, che si può desiderare di più dalla vita dopo 42 ore di lavoro se non stordirsi con la musica prima di rituffarsi in un’altra splendida settimana a ‘fingersi’ la titolare di un bar per un compenso di 3 euro l’ora? Chi pensa sia una bufala deve ricredersi.Il titolare, quello vero, ha confermato a Repubblica quanto scritto nell’annuncio aggiungendo, ma quant’è magnanimo, che ‘se c’è bisogno si possono avere anche due giorni di riposo’.Magari il secondo potrebbe essere utilizzato per recuperare il sonno perso visto che i turni cominciano alle 4 del mattino, ma la sveglia, ahimè, suona molto prima. Riuscirà l’intrepido proprietario a trovare una barista dinamica mascherata da titolare responsabile? “Nei prossimi giorni viene una persona in prova”, ha detto l’autore dell’annuncio. Se non ci fosse da ridere verrebbe da piangere.Piangere per la rabbia e la vergogna in cui siamo precipitati.Piangere per il lavoro che non c’è e quando c’è ha paghe da fame e devi pure ringraziare.Perché in questa miseria che si taglia col coltello c’è sempre qualcuno pronto a farsi avanti. Pronto a mettere da parte orgoglio e dignità. Di certo una giovane, visti gli orari.E pensare che c’è chi li chiama ‘choosy’ quelli che non vogliono farsi schiavizzare.Quelli che credono che avere una retribuzione proporzionata alla qualità e alla quantità del lavoro sia un diritto. Peraltro sancito dalla Costituzione, guarda caso. Assuefatti ormai a tutto non siamo più capaci neanche di indignarci. “Sa indignarsi solo chi è capace di speranza”,scriveva Seneca. Noi, abbiamo perso anche quella