40 ANNI FA KHOMEINI SBARCAVA A TEHERAN
40 anni fa, il 1 febbraio del 1979, l’ayatollah Khomeini sbarcava a Teheran dopo aver preso il potere. Proveniva da Parigi, dove si trovava in esilio.Si tratta(con grandioso anticipo, ma era -per l’appunto- un esperimento) della prima rivoluzione mediatica post-moderna della Storia. Khomeini ha vinto la prima (e unica) “rivoluzione per telefono”.Si trovava dentro una villetta alla periferia di Parigi, contornato da intellettuali francesi che vedevano in lui il nuovo Lenin che avrebbe liberato il mondo.Non potendo tornare in Iran, dato che era in esilio, cominciò a registrare dei discorsi che arrivavano in Iran e poi venivano trasmessi alla radio. Il regime sciaista di Rehza Palewi iniziò quindi a chiudere tutte le radio libere arrestando i cronisti. A Parigi, i khomeinisti capirono che la radio era un veicolo formidabile di comunicazione collettiva e decisero di muoversi di conseguenza. Avvertirono gli attivisti iraniani della faccenda, i quali -aiutati dai servizi francesi- piazzarono (segretamente, molto ben nascosti) dei potenti altoparlanti nelle 20 più grandi piazze pubbliche di Teheran.E così, all’improvviso, all’ora X di un determinato giorno di fine gennaio, senza preavviso, senza annunci, si sente la voce di Khomeini che proviene dal nulla e rimbomba per tutta la città: “Qui vi parla l’ayatollah Khomeini, è il profeta Mohammed che porta gli ordini di Allah attraverso la mia umile voce, e invita la popolazione a riversarsi per la strada nel nome dell’Islam ribellandosi al regime dittatoriale”.La polizia non riusciva a capire da dove provenisse la voce, in diretta telefonica (dopo qualche ora trasmisero le riprese dell’evento alla tivvù francese) e non riusciva a fermare la gente, che affollava le vie finché non bloccarono Teheran e dopo qualche ora tutte le città dell’Iran. Molti pensavano che ci fosse Khomeini in carne e ossa, alcuni iniziarono a sostenere che “lui” avesse il dono dell’ubiquità, altri ancora pensarono addirittura che la voce provenisse direttamente dal cielo.E così, Khomeini vinse la rivoluzione. Non piacque alla sinistra (in Europa lo censurarono, dato che lo consideravano un pazzo farneticante per via del suo aperto anti-comunismo) il giudizio espresso dal più importante studioso di comunicazioni di massa del ventesimo secolo, vero profeta dei nostri tempi, la prima e unica persona al mondo ad aver raccontato come avrebbero vissuto i millennials in questo periodo già nel 1958.Tutte le sue previsioni si sono avverate.Era canadese, fervente cattolico praticante.Si chiamava Marshall McLuhan.Spiegò, allora, boicottato da tutti “Noi oggi viviamo sotto la tutela quotidiana della televisione, che è un medium freddo e preannuncia il futuro prossimo a breve, quando sarà fondata la cultura dell’immagine e della percezione visiva indotta dalla tecnologia elettronica; gli umani perderanno il contatto esistenziale “caldo” e le pulsioni saranno sempre più fredde. La radio e il telefono sono i due medium più caldi che esistano. Adolf Hitler ha vinto perchè c’era la radio capace di riscaldare i cuori, cosa che la tivvù non può fare essendo un medium freddo. Se ci fosse stata allora in Germania la televisione, i tedeschi sarebbero inorriditi nel vedere un uomo che tuonava con la bava alla bocca, il naso che colava muco bagnandogli le labbra, rosso paonazzo, ruotando gli occhi e agitando i pugni in preda a una chiara crisi isterica. Nessuno lo avrebbe seguito. Il nazismo è stato figlio della radio. Khomeini è il primo leader al mondo ad aver fatto una rivoluzione per telefono senza aver sparato neppure un colpo di rivoltella, senza alcuna necessità di avere un esercito. La prossima rivoluzione sarà degli eredi della televisione e sarà fredda e implacabile perché l’audio e il contatto fisico verranno eliminati. E gli eserciti saranno puramente mediatici. Per mia fortuna, io non ci sarò più”.
