CRIPTOVALUTE: ADDIO ALL’ANONIMATO E OBBLIGO DI TRASPARENZA NELLE TRANSAZIONI

CRIPTOVALUTE: ADDIO ALL’ANONIMATO E OBBLIGO DI TRASPARENZA NELLE TRANSAZIONI

Il Notariato nazionale, rispondendo ad un quesito di un proprio iscritto, da tempo ebbe modo di pronunciarsi sull’uso delle cripto-valute, in termini particolarmente restrittivi,nel senso di procedere a segnalazione di operazione sospettaladdove, a fronte di una compravendita immobiliare regolata con una transazione economica avente ad oggetto la valuta virtualehttps://www.giovannifalcone.it/antiriciclaggio-bitcoin-sos-a-prescindere/Assodato che trattasi di unostrumento di pagamento, come sostenuto anche dalla Corte di Giustizia europea(C-264/14, sentenza 22 ottobre 2015) nonché condivisa dall’Agenzia delle Entrate (risoluzione n. 72/E del 2016),appare certamente utile la necessità di regolamentazione finalizzata ad assicurarne la regolarità, nella comune convinzione che quando manca la trasparenza e la sufficiente consapevolezza delle proprie azioni, il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata aumenta notevolmente.In tal senso, è recente la pronuncia del Gruppo d’azione finanziaria internazionale (Gafi) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico(Ocse) – Financial Action Task Force (Fatf) – durante la sessione plenaria che si è tenuta ad Orlando, negli Stati Uniti, dove ha approvato le linee guida per contrastare l’utilizzo delle criptovalute come strumento di riciclaggio di denaro sporco e finanziamento al terrorismo.Le linee guida impongono lo scopo primario di mettere fine alla poca trasparenza delle transizioni che hanno permesso il proliferare di attività illecite attraverso i bitcoin & Co. In base ai nuovi standard, ai fornitori dei servizi di asset virtuali sarà richiesto di implementare gli stessi requisiti antiriciclaggio delle istituzioni finanziarie tradizionali.Laprima regolasarà quella di abolire completamente l’anonimato: si dovrà identificare sia chi sta inviando fondi e sia chi è il destinatario.Laseconda regolainvece riguarderà la condivisione delle informazioni: i fornitori di servizi cripto dovranno sviluppare processi in cui sia possibile la condivisione delle informazioni con altri provider e con le competenti autorità che ne facciano richiesta.La terza, a seguire, oltre che rendere obbligatoria l’individuazione dei clienti, si dovranno applicare procedure idonee di «Know your customer» attraverso una dovuta due diligence per misurare il rischio dei clienti e garantire che non siano coinvolti in attività illecite. In pratica, per fare questo, bisognerà conoscere a fondo tutti coloro che faranno ricorso all’uso di moneta virtuale attraverso un’Adeguata verifica allargata, secondo le regole che da sempre ispirano il dispositivo di contrasto al riciclaggio di denaro sporco e finanziamento del terrorismo secondo la normativa in vigore ex D.lgs 231/07 e successive modificazioni e integrazioni.Ancora di più, in una prospettiva di breve periodo, urge una regolamentazione cogente alla luce del lancio della“LIBRA”,lanciata dalla piattaforma di Facebooksu scala planetaria, a decorrere dal gennaio p.v..Sarà questa una moneta virtuale, utilizzabile da oltre due miliardi di utenti, certamente destinata a rivoluzionare il mondo dei pagamenti e forse lo stesso concetto di moneta. Questa valuta servirà in primo luogo come mezzo di trasferimento di denaro e poi come strumento di pagamento.Insomma, una rivoluzione in campo economico e finanziario!