SEA WATCH:NON DOVREBBE PIÙ ESSERE IN DISCUSSIONE IL DIRITTO ALLA SALVEZZA

SEA WATCH:NON DOVREBBE PIÙ ESSERE IN DISCUSSIONE IL DIRITTO ALLA SALVEZZA

Metto insieme un po’ di cose.Il bar dove mi fermo a prendere un caffé freddo: mentre aspetto la televisione, ferma su TgCom, mostra le immagini della Sea Watch che forza il blocco. Anvedi, dice il barista, anvedi che roba. E fa una smorfia di disgusto. Anche la ragazza con cui stava parlando fa una smorfia, e io mi preparo a dire qualcosa, perché davvero basta, davvero non dovrebbe più essere in discussione il diritto alla salvezza, alla vita, alla possibilità di continuarla in modo decente, quella vita, o comunque di continuarla. Nessuno dirà altro, perché entrano due ragazze, molto carine, con vestiti chiari estivi, e il barista sorride e la ragazza seduta mette il broncio misurando con lo sguardo le due nuove arrivate, e io taccio.Ragazze, ancora. Una ragazza, giovanissima, che muore per un intervento di rinoplastica. E il fatto è orribile. Ancora più orribile la litania social che, per la miseria, vorrebbe pure essere femminista, e si crogiola nella lamentazione sugli stereotipi della bellezza: CHE ESISTONO, ma non devono diventare il fottuto pretesto per esibire il nostro patentino di femminismo e consapevolezza davanti a una morte, senza neanche sapere se la sventurata ragazza avesse un problema medico, e non estetico. Ma cosa conta, se abbiamo la possibilità di fare la propria porca figura sui social?Le due cose – ma ce ne sono altre, come i giochini letterari di quelli che si pensano sempre fuori dalle cricche e ne creano di proprie, quelli che stanno in agguato al primo successo altrui, roba così, misera misera, vecchia assai, inestirpabile – portano a una sola considerazione: non facciamo altro che guardare, e commentare, come le comari che siedono davanti alle porte nei paesi, e mai che lasciamo quella sedia, o quasi mai, e comunque sempre troppo poco.Ho una disperata voglia di alzarmi, anche se ancora è difficile capire quale sia la strada, tutto qui. E torna a casa, ancora con niente da dire,tranne che ora decifrerai ogni paesaggiocon questo: cose fondate sulla propria forma e basta,acqua e terra ai loro estremi.(Seamus Heaney)