SEA WATCH, CONFERMATI I “DOMICILIARI” PER LA COMANDANTE CAROLA. STARÀ A LAMPEDUSA

SEA WATCH, CONFERMATI I “DOMICILIARI” PER LA COMANDANTE CAROLA. STARÀ A LAMPEDUSA

Confermati gli arresti domicilari per Carola Rackete che arrestata in flagranza di reato, ha indicato un’abitazione a Lampedusa come domicilio dove scontare gli arresti. Stanotte all’1,40 la Sea Watch ha riacceso i motori e si è spinta verso il molo, la motovedetta della Gdf che l’ha affiancava per tutti il tempo, ha intimato per l’ennesima volta l’alt, ma questa volta Carola non si è fermata, ha invocato lo “stato di necessità”. E ha proseguito verso il molo. La motovedetta allora si è posta muovendosi su e giù per lo scalo commerciale di Lampedusa perimpedire l’ormeggio, fino a quando si è dovuta sfilare per non rimanere incastrata fra la Sea Watch 3 e la banchina.Infatti la comandante della Sea watch si è spinta fino in fondo toccando leggermente la motovedetta.A questo punto è intervenuta la Guardia di Finanza che è salita a bordo ha arrestato Carola. Poi è stata fatta salire su un’auto che la condotta verso la caserma verso la caserma. L’accusa è di resistenza e violenza contro nave da guerra, che prevede una pena dai tre ai dieci anni di reclusione.La Rackete è responsabile della violazione dell’Articolo 1100 del codice della navigazione. Alla comandante potrebbe essere contestato anche il tentato naufragio della motovedetta della Guardia di finanza, speronata dalla nave durante la manovra di attracco. Entro 48 ore la Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, dovrà chiedere al gip la convalida dell’arresto. Il giudice delle indagini preliminari ha altre 48 ore per fissare l’udienza, che si terrà ad Agrigento, dopo di che, si potrà convalidare o meno il provvedimento. Secondo quanto si apprende, Carola Rackete non verrà processata per direttissima, ma il caso seguirà le vie ordinarie. Giorgia Rinaldi portavoce Sea watch: “Non avevamo scelta. Alla comandante non è stata data alcuna soluzione di fronte a uno stato di necessità dichiarato trentasei ore fa e quindi era sua responsabilità portare queste persone in salvo”. “La violazione – ha aggiunto – è stata non del comandante, ma delle autorità che non hanno assistito la nave per sedici giorni”.Tra la nave e e la Capitaneria di porto c’è stata un conversazione via radio.“Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo”. Così la comandante della Sea Watch, Carola Rackete. In 14 giorni, lamenta la Ong, «nessuna soluzione politica e giuridica è stata possibile, l’Europa ci ha abbandonati”. Una portavoce dell’esecutivo Ue rispondendo a chi le chiedeva se Bruxelles possa svolgere un ruolo di coordinamento sulla Sea Watch 3, ha detto: “Ieri sera la Commissione europea ha ricevuto una richiesta di sostenere in maniera proattiva gli Stati membri che cercano soluzioni di ricollocamento per le persone che si trovano a bordo della Sea Wacht una volta sbarcati” aggiungendo che “Stiamo agendo su questa richiesta e siamo in contatto con vari Stati membri”. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, furibondo, ha detto: “Comportamento criminale della comandante della Sea Watch 3, che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di finanza. Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l’ex ministro dei trasporti. Incredibile”.Ma tutto questo non toglie la gioia e la soddisfazione del risultato finale, che non non ha messo a rischio l’incolumità di nessuno.Gli immigrati sono stati portati al centro d’accoglienza di Lampedusa. Appena hanno toccato terra hanno baciato il suolo e abbracciato i mediatori culturali.Resta solo il rammarico che in un paese civile, alle volte, la burocrazia, le leggi, non camminano di pari passo con la solidarietà e il rispetto per la vita umana.