LECCE, NASCERÀ BAMBINO CONCEPITO CON EMBRIONI SURGELATI. SUO PADRE È MORTO QUEST’ANNO

DI CLAUDIA SABAÈ accaduto a Lecce dove una donna ha dovuto lottare a lungo con la burocrazia prima di ricevere l’autorizzazione a partorire il figlio del marito, morto di tumore un anno prima.Il bimbo era stato concepito nel 2015, quando marito e moglie avevano deciso di rivolgersi a un centro per la procreazione medicalmente assistita, prima che l’uomo sapesse di essere malato.In quella circostanza erano stati crioconservati due embrioni fecondati con il liquido seminale dell’uomo.Le condizioni del marito, dopo qualche tempo, si erano però aggravate.Con la conseguente morte dell’uomo sopraggiuntanel mese di febbraio di quest’anno.La donna si era quindi rivolta allaboratorio per l’impianto dell’ embrione.Ma il laboratorio, nonostante il marito avesse firmato i consensi prima di morire, per poter procedere, aveva necessità di un permesso da parte del giudice.E dopo due mesi di udienze, il tribunale di Lecce ha finalmente autorizzato il laboratorio, all’utilizzo dell’embrione.Il problema era sorto a causa dell’articolo 5 della legge sulla procreazione assistita per cui “possono accedere alle tecniche di procreazione assistita coppie maggiorenni entrambi viventi”. In questo caso, soltanto uno dei due coniugi era ancora in vita.L’avvocato della donna ha puntato la difesa sostenendo che un embrione già fecondato non può essere soppresso e che alla donna spettasse comunque il diritto di esercitare la maternità.Il giudice, accolto il ricorso, ha riconosciuto legittima la richiesta essendo i genitori entrambi in vita al momento della procreazione.È questo, il terzo caso simile in Italia.Due casi precedenti si erano registrati a Palermo nel 1999 e a Bologna nel 2010.L’embrione è stato impiantato e il bambino nascerà nel 2020.