L’EUROPA SI TINGE DI ROSA

Saranno le donne a salvare il mondo, si legge da più parti. Sarà così? A darne conto sarà il tempo. Ipotesi e opinioni in merito lasciano il tempo che trovano.Intanto per la prima volta due donne guideranno l’Europa: Ursula von der Leyen, e Christine Lagarde. La prima, tedesca doc, 61 anni, ha alle spalle una lunga carriera politica. Fedelissima della Merkel, della quale è stata ministro, prima per la Famiglia poi del Lavoro e Affari sociali per divenire, prima donna nella storia, ministra della Difesa,è da sempre sostenitrice di un’Europa federale.Il suo sogno, ha dichiarato in un’intervista, è arrivare agli Stati Uniti d’Europa. Più che un sogno sembrerebbe un’utopiaper la neo presidente della Commissione europea per la neo presidente della Commissione europea,visti i rigurgiti sovranisti di questi ultimi anni.Medico e madre di sette figli,politicamente è figlia d’arte,suo padre è stato a lungo presidente del Land della Bassa Sassonia. Paladina delle mamme lavoratrici e delle quota rosa, è forte sostenitrice del rigore economico.Dicono che non sia molto amataall’internodel suo partito, ma forse queste sono solo malignità. Da ministra del lavoro coniò il ‘Lernen durch tun’, ovvero ‘impararare facendo’.Che tradotto in parole semplici vuol dire ‘apprendistato’. Sistema duale che mise in pratica e che in Germania servì e serve a tenere a livelli bassi la disoccupazione.Nel 2012 Ursula venne anche in Italia, a Napoli nello specifico, a spiegare la sua teoriache un anno dopo fece capolino nelle scuole italiane prima come apprendistato e poi come‘alternanza scuola-lavoro’,obbligatoria nelle ultime tre classi delle superiori. Le cui ore sono state più che dimezzate dall’attuale governo dopo un approccio non felice di questa alternanza. Un ruolo non facile attende la nuova presidente della BCE, Christine Lagarde, considerata più una figura politica che tecnica. E’ stata la prima donna a rivestire ruoli prettamente maschili diverse volte: direttrice del Fondo Monetario Internazionale nel 2011, ministro delle Finanze in uno dei paesi del G8 nel 2017,oggi presidente della BCE, al posto di Mario Draghi.Più volte ministro, del Commercio nel governo Chirac, poi dell’Economia con Sarkozy, Lagardeè considerata di ‘orientamento progressista’, sebbene sia una conservatrice. Indimenticabile lo ‘scivolone’ sulla longevità. Considerato un fardello per lo stato sociale dei Paesi costretti ad arrancare per mantenere in vita un sistema previdenziale costantemente in perdita.Corresse il tiro dopo una pioggia di critiche. Ma il guaio ormai era fatto e quelle inversioni a U somigliarono tanto alle lacrime di una ex ministra italiana, lei sì una tecnica prestata alla politica. Non è una sostenitrice della disciplina ferrea fiscale e monetaria,dicono di lei. Pertanto si guarda alla neo presiedente come una prosecutrice delle politiche espansive del suo predecessore. Per l’alternanza uomo-donna il dado dunque è tratto.  A loro, adesso, l’arduo compito di mantenere la barra dritta avendo cura di non far sbiadire, al primo inciampo, il ‘rosa’ che le caratterizza