BISOGNA LEGGERE ‘I DEMONI DI SALVINI’ PER SAPERE CHI E’ SAVOINI

BISOGNA LEGGERE ‘I DEMONI DI SALVINI’ PER SAPERE CHI E’ SAVOINI

Quanti metri separano a Milano la sede dell’Associazione Lombardia Russia di Gianluca Savoini da quella della Lega di Matteo Salvini? Venticinque metri, spieganel suo libro “I demoni di Salvini” (Chiarelettere) l’inviato del Sole 24 Ore Claudio Gatti.Il libro è uscito a maggio quando Savoini era sconosciuto ai più (almeno qui in Italia). Gatti che lo definisce postnazista ne ricostruisce ,.la parabola “leghista” e le attività in Russia. Savoini è transitato dal giornale “La Padania” dove ex colleghi ed ex direttori non esitano a definirlo un nazista, scrive Gatti, ad altri incarichi leghisti.Dopo la redazione leghista eccolo sempre più dentro la Lega, portavoce di Salvini a seguito della sua elezione a segretario federale, Savoini è il responsabile dei rapporti con Russia. In questa veste eccolo invitato come osservatore internazionale alle elezioni russe, mentre Salvini inanella una dopo l’altra esternazioni a favore della Russia e di Putin.“Io credo che la Russia sia sicuramente molto più democratica dell’Europa” riporta Gatti di Salvini a Straburgo mentre in un’intervista a tv russa, così documenta Gatti, Salvini spiega che “l’Europa è una costruzione artificiale e una gabbia”.Tra Putin e Renzi chi scegliere? Putin risponde Salvini. E così via. Si capisce così come nel marzo 2017 la Lega diventi il primo partito di un paese del mondo occidentale ad associarsi formalmente a quello di Putin.Quanto agli affari, come ricorda Gatti, sono stati proprio gli inviati dell’Espresso Giovanni Tizian e Stefano Vergine a “beccare” Savoini all’Hotel Metropol di Mosca mentre partecipava a un negoziato di compravendita di tre milioni di tonnellate di gasolio con interlocutori russi non meglio identificati… Questo è il quadro di un libro inchiesta che spiega come sia avvenuta la progressiva infiltrazione di elementi di estrema destra dentro la Lega, inizialmente antifascista o almeno afascista. Il merito di Gatti, che ha decollato all’Europeo come corrispondente dagli Usa, giornale in cui ho avuto occasione di poterne apprezzare il lavoro, è quello di aver documentato in modo ineccepibile la rete postnazista e filorussa insediata dentro la Lega.Solo gli sciocchi compari dei leghisti al governo possono non essersene accorti.