L’UOMO CHE “TALIAVA”I RIGURGITI DI FASCISMO

L’UOMO CHE “TALIAVA”I RIGURGITI DI FASCISMO

Andrea Camilleri ha regalato agli italiani il verbo “taliare”. Il suo primo Montalbano, ricordo, era pieno di questo verbo della lingua siciliana, vedere. Dava un sapore un po’ ostico al testo, invece era quanto mai illuminante. Già perché taliando Camilleri aveva poi visto e annusato, specie in questi ultimi tempi, un pericoloso odore di fascismo oggi in Italia. Forse è stato anche per questo che un conduttore televisivo, di quelli che stanno sempre attenti a restare in bilico, si era permesso di dire al momento del suo ricovero in ospedale che bisognava amare il buon padre di tutti gli italiani Andrea Camilleri nonostante che fosse stato “divisivo”. Bontà sua.Magari tutti taliassero come aveva fatto in vita sua Camilleri, mettendoci la faccia contro i parafascisti di ieri e di oggi. Il suo impegno contro Berlusconi ieri e Salvini oggi lo ha fatto stimare a noi quanto detestare dal paese della melma.Viva Camilleri, uomo di parole chiare.E veniamo al resto.Purtroppo non potremo più sentire lo spettacolo che Camilleri avrebbe dovuto tenere a braccio a Caracalla a Roma, in questo luglio, un po’ come quella straordinaria performance su Tiresia tenuta mesi fa nel teatro greco di Siracusa gremito come non mai. Stavolta sarebbe toccato a Caino. Di cui conosciamo il trattamento egregio di Saramago, che a Caino ha perfino attribuito il braccio che ferma quello di Abramo mentre si accinge ad uccidere il figlio Isacco (non l’angelo, dunque, ma il detestato Caino). Che avrebbe detto su Caino Camilleri? Avrebbe anche lui rispolverato quella Lilith fedifraga e pitonessa, alla faccia del povero Noah?Viceversa sappiamo che chiudendo il ciclo di Montalbano aveva deciso di non farlo morire, solo togliersi di mezzo, ma l’esatta verità è affidata al manoscritto che Sellerio ha ricevuto da Camilleri un anno fa col patto di pubblicarlo solo dopo la sua morte. Sarà il suo ultimo libro su Vigata e sul commissario.Si è chiuso così un ciclo che ha portato le opere di Camilleri, Montalbano e tutto il resto, nella lingua di altri 120 paesi. Un vero record.Camilleri non sarà più ospite come da anni era del paesino Bagnolo sull’Amiata,, a due passi da Santa Fiora e su quel monte ancora così intriso di tante storie a partire da quella di Davide Lazzaretti, il Cristo dell’Amiata ucciso da un bersagliere in licenza che sparò ben annidiato nella pattuglia di carabinieri mandati a contrastare una pacifica processione, seppure giurisdavidica.Ma guarda un po’.Che trame, che storie, che paese, vero, Camilleri?