UK. L’ORA PIU’ BUIA PER LE DEMOCRAZIE PARLAMENTARI

UK. L’ORA PIU’ BUIA PER LE DEMOCRAZIE PARLAMENTARI

La crisi costituzionale britannica ha un nome e un cognome: quello del suo iniziatore, David Cameron, l’uomo che credeva di consacrarsi con un referendum sullapartecipazione del Regno Unito nella Ue e ne fu invece travolto. Il rischio sempre più concreto di quella decisione è che il Regno Unito si disintegri, forse addirittura la fine della monarchia. Anche la crisi politica italiana di recente ha visto più di un suicidio politico e anche in Italia c’è stato un referendum che ha travolto il suo ideatore, Matteo Renzi. Ma l’apparente harakiri di un altro Matteo l’ha da poco rimesso a cavallo. Attenzione però: molti suicidi sono solo apparenti. Sarebbero tali solo se l’elettorato avesse memoria e capacità cognitiva. Ma l’elettorato di oggi non ha più né l’una né l’altra. Resta un dato oggettivo: proprio perché le qualità degli elettori sono in straordinaria e terribile picchiata, l’istituto referendario, un tempo nobile e di per sé democratico, sta diventando sempre più imprevedibile e pericoloso. Specialmente oggi che la classe politica è formata sempre più spesso da apprendisti stregoni manovrati da spin doctor e dotati solo di una straordinaria, terribile ὕβϱις. È l’ora più buia delle democrazie parlamentari. Nel Regno Unito, il primo ministro Johnson chiede alla Regina di sospendere per cinque settimane l’attività del Parlamento per ridurre i rischi di sfiducia sulla sua volontà di andare a una hard Brexit o addirittura a un no deal. Le opposizioni infuriate sono pronte a scrivere alla Regina per salvaguardare i diritti democratici. In Italia il capo di M5S Di Maio vuole oltraggiare le istituzioni costituzionali, Presidenza della Repubblica e Parlamento, facendo approvare ex post l’eventuale accordo su un nuovo governo dagli iscritti a una piattaforma web di proprietà di una società privata, multata già dal Garante per la protezione dei dati personali perché non rispetta gli standard di sicurezza previsti dalla legge. Il male nasce dall’esplosione dell’ignoranza tra i cittadini. Tutti credono di sapere tutto ma non sanno quasi nulla: distorsione cognitiva spiegata dall’effetto Dunning Kruger. Occorrerebbe ripartire dall’alfabetizzazione di massa. Invece si tagliano fondi all’istruzione. Il web non risolve i problemi. È stato mitizzato, ma è fallibile come ogni strumento.