STIPENDIO INSEGNANTI: BASTA MANCETTE VOGLIAMO L’ ADEGUAMENTO ALLO STANDAR EUROPEO

STIPENDIO INSEGNANTI:  BASTA MANCETTE VOGLIAMO L’ ADEGUAMENTO ALLO STANDAR EUROPEO

L’On. Marattin di Italia Viva il nuovo soggetto politico di Renzi , è d’accordo sull’aumento degli stipendi dei docenti ma solo se legati al merito. E’ quanto ha dichiarato alla trasmissione Tagadà in onda su La 7. E Incominciamo gli ossimori della nuova squadra di governo che se da un lato il ministro Fioramonti parla di eliminare l”inutile” bonus merito per i docenti, dall’altro Marattin sembra volerlo rafforzare.Nel lontano 2014, al suo insediamento Matteo Renzi, affermò “La scuola prima di tutto” e successivamente, che occorreva restituire dignità agli insegnanti. Ma in questi anni, tutto si è visto, tranne ridare il giusto valore al lavoro dell’insegnante.Gli insegnanti che non sono quelli che hanno tre mesi di ferie, quelli che lavorano solo al mattino, quelli che non fanno niente. Gli insegnanti sono persone che chiedono di essere rispettate, di non essere più invisibili. Dicevano “La scuola prima di tutto”, ma la scuola è diventata un contenitore dove buttare ogni problema, responsabile di tutto ciò che accade nel mondo, un recipiente dove racchiudere tutte le derive della società. Siamo diventati docenti potenziatori, docenti portatori di progetti, docenti scribacchini, docenti a cui la didattica la si sta rubando di fronte ad una burocrazia sempre più ingombrante e priva di significato. Il merito noi insegnanti, lo indossiamo ogni mattina quando entriamo a Scuola, quando riusciamo a emozionare e appassionare i nostri studenti, quando finiamo la nostra giornata e sappiamo di aver suscitato voci fuori dal coro. Io rivoglio la mia professione, rivoglio il mio tempo per educare, rivoglio il mio tempo per non trattare i nostri studenti per quello che sono, ma per quello che possono diventare. Stiamo diventando insegnanti robot in una Scuola che non c’è, e in tutto ciò, quelli che subiscono di più sono i nostri allievi. Ragazzi già figli di una generazione delusa, vittime d riforme sbagliate inventate a caso da incompetenti e da persone impreparate al mondo della Scuola. Tutto quello che non può essere Scuola, non può essere educazione. Ora vogliono il merito per aumentarci lo stipendio, ma il nostro stipendio è inferiore alla media europea. Quello stipendio così imbrattato da qualunquisti che non sanno che un progetto educativo deve essere per forza un progetto trasversale. A partire dai collaboratori scolastici, alla segreteria, ai vicari e a tutto il team dirigenziale. Ma questi politici che santificano all’inizio di ogni legislatura sull’Istituzione più alta di un Paese, dov’ erano quando persone dilaniate da algoritmi impazziti, precari con abilitazione vessati da Concorsi farsa, urlavano la loro rabbia? Noi non vogliamo premi, vogliamo riconoscimenti. Non vogliamo bonus ma apprezzamenti per il nostro lavoro. Non vogliamo mancette opinabili, ma adeguamento allo standard europeo. Non vogliamo essere il fiore all’occhiello nelle vostre campagne elettorali. Vogliamo che abbiate il coraggio di entrare in classe con noi. E rispondere ai nostri ragazzi e a noi insegnanti. Se ne avrete mai il coraggio.