ALZHEIMER. A NOVENTA VICENTINA SI INSEGNA PET THERAPY
Settembre è ormai tradizionalmente il mese mondiale dell’Alzheimer e, nell’ambito delle molte iniziative che si stanno tenendo in questi giorni, spicca quella dedicata, nel vicentino, alla Pet therapy. A come cioè i nostri adorati animali, in particolare il cane, possano offrire un notevole aiuto al miglioramento della vita quotiana delle persone che soffrono di disturbi cognitivi. Domani infatti, giovedì 26 settembre, in doppia seduta, dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30, presso il Cà Arnaldi di Noventa Vicentina (VI) si svolgerà una giornata formativa dedicata interamente a questo tema.Sull’importanza della Pet therapy come strumento non farmacologico di cura, tra l’altro, l’Università di Napoli Federico II ha realizzato uno studio lungo e articolato che ha portato all’elaborazione di un vero e proprio protocollo. Il che, con ogni probabilità, prelude a una diffusione più capillare di questo metodo in relazione agli anziani non autosufficienti.L’iniziativa del Cà Arnaldi, realizzata dal Servizio Educatori in collaborazione con l’associazione L’isola di Kairos, è guidata da Paola Benetti, pedagogista che si occupa da ventanni di anziani e che da tre è conduttrice di Gruppi ABC per familiari di persone con demenza, basati sull’approccio capacitante del professor Pietro Vigorelli.La novità, e ciò che rende l’iniziativa particolarmente importante, è che quest’anno ci si rivolgerà non solo agli operatori del settore, ma anche alla cittadinanza, di concerto con altre strutture per anziani del territorio vicentino e veronese, per meglio promuovere questo tipo di terapia e dimostrare sul campo la sua sorprendente efficacia.«Come educatrice ritengo fondamentale offrire opportunità di relazioni significative agli anziani con problemi cognitivi», spiega la dottoressa Benetti, «perché quando la parola è compromessa, il tono dell’umore cala e sopraggiunge l’apatia. Il cane, durante la seduta di Pet therapy, diventa allora il prezioso strumento di mediazione che si rivela in grado di sostenere la persona in difficoltà e di generare un rinnovato stato di benessere. Queste emozioni del “qui e ora” si mantengono, se adeguatamente supportate, anche a distanza di tempo, e possono dunque significativamente migliorare la qualità di vita.»Sempre di più, insomma, e in ogni circostanza, il cane si rivela il miglior amico dell’uomo.
