L’ASSOCIAZIONE DEI MEDICI CATTOLICI ITALIANI CONTRO IL SUICIDIO ASSISTITO
Non avevo idea che esistesse un’associazione medici cattolici italiani con tanto di acronimo, AMCI. Chissà se esiste anche un’ACCI (associazione calciatori cattolici italiani) o un’ABCI (associazione baristi cattolici italiani). L’ho scoperta perché hanno minacciato di fare obiezione di coscienza nell’eventualità in cui il Parlamento legiferasse a favore del suicidio medicalmente assistito. Io sono cattolico ma penso che chi voglia morire abbia il diritto di farlo dignitosamente, senza dover andare in Svizzera o ricorrere a espedienti inutilmente dolorosi o rischiosi per gli altri. Anzi, credo che uccidersi sia una delle poche libertà individuali che vadano affermate e difese, a differenza per esempio di quella di far troppi soldi o di fregarsene dei valori condivisi e della morale (invece che, eventualmente, operare per modificarli collettivamente).Aggiungo che ho grandissimo rispetto per chi per coerenza con le proprie idee e con la propria coscienza accetti sacrifici e danni materiali, anche quando non condividessi le sue motivazioni e i suoi princìpi. Nella fattispecie alludo a quei medici della suddetta AMCI che in futuro preferissero il licenziamento e la radiazione all’obbligo di aiutare un paziente disperato a farla finita. Spero invece che obiezione di coscienza non significhi che questi medici non intendano subire le conseguenze delle loro decisioni e che dunque pretendano una sorta di licenza a non rispettare la legge, alimentando la deriva liberista verso l’illegalità diffusa e favorendo l’indebolimento dello Stato a vantaggio dei privati.
