LO STRAORDINARIO INCONTRO TRA AGNESE MORO E L’EX BRIGATISTA ADRIANA FARANDA

LO STRAORDINARIO INCONTRO TRA AGNESE MORO E L’EX BRIGATISTA ADRIANA FARANDA

Venerdì sera ho assistito a una lezione di vita e umanità e speranza straordinaria. Il dialogo pubblico, in piazza Maggiore, tra Agnese Moro, la figlia di Aldo, e l’ex brigatista Adriana Faranda. Due donne di intelligenza, spessore, serietà, dignità e anche ironia notevolissime. Da dieci anni hanno coltivato un rapporto autentico, affettuoso, non mediatico o “cattolico”, che si poteva verificare dagli sguardi e dalle parole private, dalla dolcezza dei gesti, delle carezze, della cura reciproca. Non c’è resoconto che possa restituire con pienezza la concretezza composta e lucida del loro racconto, nel quale non c’entrava il perdono, la colpa, la pena, la convenienza, l’altra guancia. La “carnefice” non cercava giustificazioni o pietà umana, la “vittima” non cercava di vendicarsi con la sua magnanimità cristiana. Bisognava sentirle e basta. In un mondo in cui prevale l’odio e ci si scanna alla riunione di condominio per una grondaia o sui social per una partita, c’era la figlia di un uomo perbene assassinato che è riuscita a creare un dialogo sincero con chi quell’uomo lo ha assassinato. E’ stata un’ora di strepitosa intensità. Queste due dovrebbero essere portate in tutte le scuole d’Italia.