TERRA DEI FUOCHI, LA VOCE DEL POPOLO (E LA POLITICA CHE FA FINTA DI NULLA)
Le guerre combattute su più fronti, in genere, si perdono. I soldati si dividono, gli entusiasmi si spengono, le forze vengono meno. Una volta individuato un male, invece, occorre fare di tutto per debellarlo. Occorre fissare gli occhi sulla luna e non sul dito che la indica. In caso contrario, passeranno – e di fatto passano – gli anni ma niente di concreto si realizza. Venerdì scorso, mentre tanti giovani marciavano per richiamare l’attenzione degli adulti sul problema ambientale, aCaivano, la cittadina dove ho la grazia di essere parroco, la gente, esasperata, stanca, avvilita, ha bloccato le strade con i cumuli di immondizieaccumulate da giorni sui marciapiedi e ai bordi delle case.Uno schiaffo per i tre commissari straordinari che da un anno dirigono il Comune, sciolto per infiltrazioni camorristiche. Un Comune in dissesto finanziario, nel quale – oltre al danno la beffa – stanno arrivando altre tonnellate d’immondizie in attesa di essere bruciate nell’inceneritore di Acerra momentaneamente fermo. Intanto, il dottor Gerlando Iorio, Commissario straordinario ai roghi tossici, ci ha fatto sapere chein questi mesi sul fronte dei roghi, abbiamo fatto un salto indietro e dopo i miglioramenti del 2018che hanno visto i roghi diminuire di numero, siamo ritornati sulle vecchie posizioni. Vuol dire che, a quanto pare, il problema non è stato mai risolto alla radice.C’è fumo, ci sono fetori di ogni tipo, ci sono cenerial vento, c’è paura … CONTINUA SU:
