QUEI CINGHIALI CHE DI SERA ESCONO ALLO SCOPERTO SULLA VIA CASSIA

QUEI CINGHIALI CHE DI SERA ESCONO ALLO SCOPERTO SULLA VIA CASSIA

Volpi, orsetti lavatori, cinghiali, daini, caprioli, lepri, conigli, castori…dove potrebbero viveretutti insieme? Semplice, in una delle più grandi e importanti capitali europee: Berlino.Ma allora perché i cinghiali a Roma, che tanto riempiono gli smartphone dei romani e lepagine di cronaca cittadina, creano tanto scalpore, attribuendo la causa del problema aun’anomala espansione della fauna selvatica? Forse perché, come spesso succede aquesto popolo che pure ha dato i natali a Leonardo da Vinci…, non abbiamo capito ovoluto capire il fenomeno.Berlino, come Roma, possiede molte aree verdi e perfino corsi d’acqua, alcuni di pregio edestesi, e siccome l’ambiente naturale ospita sempre animali selvatici ecco che i berlinesihanno imparato a convivere senza troppi problemi con questo prezioso patrimonionaturale grazie al rispetto di una sola regola: non offrire mai cibo agli animali, pena ilpagamento di multe salatissime. Così facendo la vita giornaliera di “tutti” gli abitanti diBerlino vede la maggioranza degli uomini vivere di giorno e gli animali…di notte.Perché allora a Roma le cose vanno diversamente? Perché Roma appena fuori del centrostorico è sudicia, Berlino no. Sì…sudicia e in che altro modo si potrebbe definire? Unsudiciume che però piace a molte specie di animali in quanto frammisto a tanta biomassaorganica presente all’interno dei tanti sacchetti di rifiuti che, come un astratto presepe,sostano sull’asfalto in adorazione delle grandi mangiatoie nere stracolme di altri sacchettidebordanti da esse. Insomma il trionfo della sporcizia e della presa dei fondelli verso i tantibollettini di conto corrente pagati invano dai cittadini per un servizio che…non serve.E gli animali? Questi hanno scoperto una vera e propria manna trofica; eccoli: cornacchiegrigie, gabbiani, piccioni, gatti e cani randagi, volpi e perfino i famosi cinghiali!…le nuovevedette dei social network romani.Ma allora non sarà che a essere tanti e troppi in città non sono gli animali ma i rifiuti?Ebbene sì, è proprio così…alla fine l’importante è capire…sempre. Si obbietterà checomunque sia un cinghiale dovrebbe abitare i boschi fuori del centro urbano, come silegge nei libri di natura o come t’insegnano a scuola. La risposta la possiamo trovareosservando la pianta di Roma su Google Earth. Dalla fascia esterna della città s’inoltranoverso l’interno veri e propri polmoni verdi che attraversano le periferie per poi fermarsi aipiedi dei palazzi della città. Alcune di queste aree verdi sono anche riserve naturali(Caffarella, Pineto, Tenuta dei Massimi, Insugherata ecc..). Ora mandando all’indietro lelancette dell’orologio di alcuni decenni ci si accorgerà che non sono state le aree verdi a “penetrare” la città ma…i palazzi, ovvero i quartieri. Insomma i cinghiali che di sera neidintorni della Cassia escono allo scoperto per raggiungere i cassonetti dell’AMA più omeno sono sempre stati lì e se Roma fosse come Berlino non li vedremmo quasi mai senon appostandoci di notte all’interno delle aree verdi dove loro vivono e si riproducono.E i tanti gabbiani? Qui il discorso è diverso. Nel tempo alcune popolazioni di questa speciehanno trovato più favorevole l’ambiente urbano, complice anche il Tevere, rispetto a quellomarino perché più sicuro e favorevole per l’alimentazione, quasi sempre di origineantropica. Nella città di Roma dopo la chiusura di Malagrotta e la conseguente crisi delservizio di raccolta rifiuti si è avuto un aumento di presenza di questi uccelli che hannoritrovato nelle strade cittadine e a pochi minuti di volo gli stessi sacchetti di rifiuti che primasostavano a migliaia ammassati sulla collina della discarica più grande d’Europa.In conclusione gli animali non invadono i luoghi dove l’uomo vive, ma spesso è l’uomo cheli richiama seminando cibo e rifiuti qua e là…