SIRIA. I RISCHI PER INTELLIGENZE

Martedì i russi sono entrati nella base di Manbij abbandonata dagli Usa nel nord della Siria ed hanno diffuso le immagini. Nei video le tende, gli sbarramenti ancora funzionanti, resti di merendine e lattine, cibo lasciato a metà, istruzioni per l’uso e qualche scritta di insulti per i nuovi arrivati. Per alcuni il simbolo della disfatta. Ma forse dovrebbero preoccuparsi di altre possibili conseguenze, specie per l’intelligence.Azione comunePer mesi le forze speciali occidentali hanno lavorato fianco a fianco con i guerriglieri curdi e arabi inquadrati nell’SDF. Hanno condiviso tattiche, guidato da terra raid aerei, condotto operazioni congiunte. C’è stata una condivisione – inevitabile – di dati e in qualche caso di tecnologia. In questi giorni i separatisti hanno impiegato contro i turchi metodi di “difesa profonda” appresi proprio dai consiglieri statunitensi ed hanno ottenuto risultati. Ora tutto questo patrimonio potrebbe finire dall’altro “lato”, ossia nelle tasche di russi e lealisti siriani. I combattenti del Kurdistan – se l’accordo terrà – dovranno lavorare con il regime, si parla anche di un loro possibile inquadramento (futuro) in reparti governativi sotto l’egida di Mosca. Che eredita anche piste, protezioni e accampamenti creati dal Pentagono in Siria.Una sorta di “mappa”Qualche analista ha osservato che i russi potranno ricostruire una “mappa” piuttosto precisa di ufficiali, militari, operativi americani (ma anche francesi e inglesi) che hanno agito nella regione. Il contingente non è mai stato troppo numeroso e questo può favorire il “censimento”. Senza contare che i curdi hanno fornito dati preziosi alla coalizione per contrastare lo Stato Islamico: erano e sono gli occhi sul terreno, presenti in punti dove i comandi alleati non potevano mandare i propri uomini. Dunque potrebbe ridursi il flusso di informazioni. Le ripercussioni saranno misurate nel tempo. E’ anche vero, però, che il meccanismo potrà funzionare all’inverso. Gli Usa avranno miliziani di fiducia incasellati nel dispositivo russo-siriano. Di sicuro, in uno scacchiere con così tanti attori e molte ambiguità, il gioco di spie sarà una delle componenti della partita.