TUTTI A PESCA DI SARDINE MA PER ORA NON ABBOCCANO
Era da mettere in conto. Dopo che anche l’ultimo dei politicanti ha detto la sua sulle Sardine, le opinioni cominciano a coagularsi intorno alle due solite noiosissime opposte fazioni che ritroviamo in TV, sui giornali e sui social anche quando si parla della cacca del gatto di casa o della farfallina di Belen. Chi non è abbastanza intelligente o informato non deve neppure sforzarsi perchè una tesi preconfezionata che rispecchi i suoi amorazzi politici o personali o che dia una confortevole grattatina alle sue dermatiti mentali la può trovare in pochi minuti e rilanciarla a piacimento trovando ben pochi interlocutori che si prendano la briga di chiedergli educatamente “Ma cosa cazzo stai dicendo?” E’ tutto un susseguirsi di acrobazie logiche, di cornici politiche fasulle, di insinuazioni maligne, di sfacciate generalizzazioni e di tesi fantasiose declamate con la solita arrogante sicumera inversamente proporzionale al livello di conoscenza e comprensione del fenomeno. Va bene tutto e il contrario di tutto, senza verifiche, senza prove e senza vergogna. Che noia, ragazzi. Passano gli anni e soffochiamo sempre di più, ma alla prima boccata d’aria fresca torniamo ad essere quella inverosimile platea di fessacchiotti che esattamente dieci anni fa si accapigliava per il colore dei calzini del giudice Mesiano. Provo una gran compassione, la stessa che proverei per chiunque tentasse di appiccicare un’etichetta ad un banco di sardine guizzanti. Aspettate almeno che vengano uccise, se e quando saranno morte sulle cassette del pesce vi riuscirà più facile.
