NUOVO INCENDIO NELLA BARACCOPOLI DI SAN FERDINANDO: MUORE ALDO UN SENEGALESE
Un nuovo incendio, un altro morto. Il terzo, nel giro di un anno.Sono ancora in corso le procedure per risalire all’identificazione mapotrebbe essere Aldo, come veniva chiamato Moussa Ba, il 29enne senegalese vittima del rogodivampato la scorsa notte nella baraccopoli di San Ferdinando, nel brindisino. Così come sono in corso le indagini per risalire all’origine dell’incendio, causato, forse da uno dei fuochi accesi dai migranti per scaldarsi. Uno dei tanti migranti che per sfuggire alla fame del suo paese è finito nel ghettopiù grande del nostro meridione definito da molti ‘la vergogna d’Italia’ per la situazione di degrado in cui vivono.Tra cumuli di immondizia, bagni maleodoranti, materassi sporchi sistemati alla rinfusa sul pavimento. Circondati da odori nauseabondi di rifiuti di ogni genere dati alle fiamme. Sfruttati da braccianti agricoli senza scrupoliper la raccolta di frutti di stagione nei campi di Gioia Tauro, vivono in condizioni che definire spaventose è un puro eufemismo.Vittime del caporalato per pochi euro al giornoa fronte anche di 10 ore lavorative, da tempo i migranti chiedono soluzioni abitative alternative capaci di superare l’emergenza delle baraccopoli. Si urla allo scandalo ogni qualvolta si conta una nuova vittimae i riflettori si accendono su quella realtà che è lì, davanti a tutti, ma che poi nessuno cambia. Sarà così anche stavolta.Saranno tanti i bla bla blae poi tutto tornerà come prima. In fondo, Aldo il senegalese era solo dei tanti dannati della terra. “Basta abusi e illegalità, sgombereremo la baraccopoli di San Ferdinando“, urla forte Salvini, ‘l’avevamo promesso e lo faremo‘. Il quando e il come è da stabilirsi. Il dove andranno poi rimane un’incognita. Una delle troppe
