ORA L’ESTREMA DESTRA HA DAVVERO PAURA DEL MOVIMENTO DELLE SARDINE
L’avevamo detto e scritto più volte. Se la maggioranza silenziosa si fosse risvegliata dal torpore di questi anni, l’estrema destra avrebbe iniziato a tremare. Ad alzare nervosamente ed istericamente la voce, per paura che la campagna di odio con la quale Salvini e la Meloni hanno costruito i consensi di queste due stagioni politiche finisse per sbattere contro gli scogli. Contro gli scogli, e arginata da una risposta pacifica ma decisa, degli italiani che chiedono un Paese fatta di solidarietà, rispetto, collaborazione reciproca, amore. Tutto il contrario di quelle che sono state finora le parole d’ordine dei sovranisti. Ebbene, le onde della bontà stanno davvero facendo sbattere contro gli scogli chi credeva bastasse una propaganda bugiarda per governare l’Italia. Il movimento delle sardine in fondo questo è: un’onda emotiva, culturale, pacifista. Una spina nel fianco, anche, di una sinistra incapace di trovare risposte alla narrazione dell’estrema destra italiana. Un modo per dire: svegliatevi, non possiamo più rimanere in silenzio. Bologna, Modena, Genova. 40 mila a Firenze, 25 mila a Milano, sotto un diluvio ‘universale’. Ombrelli aperti, bella ciao, raccolta di generi alimentari per i più bisognosi. Cioè l”Italia vera, quella degli italiani brava gente, incapace di odiare e capacissima di lottare contro la deriva culturale sovranista, grazie ad una partecipazione impressionante. Chi li paga, quei dodicimila di Bologna che hanno invaso Piazza Maggiore non più di due settimane fa? Soros, le ong, il potere pluto-giudaico-massonico? Oppure Prodi, il piddì, i movimenti sionisti o qualche potenza occulta del globalismo mondiale? Spiazzata dall’ onda alta anti-razzista e anti- autoritaria, sono queste le domande che provocatoriamente si pone l’estrema destra. Dispiace deluderla. Non c’è nessuno dietro il movimento delle sardine. Nessun leader vero, nessuna manovra di palazzo. Troppo spontanea la risposta di piazza per essere organizzata da qualche partito o da finanzieri senza scrupoli. Chiariamolo e ripetiamolo una volta per tutte: sono dodicimila, 25 mila, 40 mila persone che si muovono con la pioggia e con il freddo per dire no al razzismo, al fascismo, all’odio, all’intolleranza. Domani potrebbero essere il doppio, il triplo , il quadruplo . Di sicuro non hanno nessun padrone. Perchè anche se gli organizzatori del movimento delle sardine ne avessero, e c’è da dubitarne in maniera totale, chi scende in piazza padroni non ne ha. Si vede dai volti puliti di questa gente, dal sorriso e dalla rabbia serena nei confronti di chi ha voluto inoculare odio tra gli italiani. E va anche bene che chi odia e inneggia al sovranismo è minoranza assoluta in Italia. Ma è anche vero che questo clima ha sporcato la civile convivenza del nostro Paese. Un Paese irriconoscibile. Le sardine hanno il grande merito, dunque, di aver risvegliato le coscienze italiane. E’ in un momento storico così grave ci sembra già tanto. Di sicuro è la risposta migliore, per dare un altolà deciso ai sovranisti e risvegliare una sinistra piegata ai voleri del liberismo. Un modo, dunque, per dire che la sinistra deve tornare a fare la sinistra. Un modo soprattutto per i cittadini comuni di tornare a fare politica, con le armi della protesta civile. Nessuno sa cosa faranno Le sardine, sbarcate anche in Europa, dopo la grande manifestazione del 14 dicembre di Piazza San Giovanni a Roma. Ma difficilmente si fermeranno facendo la fine dei girotondini e del popolo viola. Magari si trasformeranno in un movimento. O forse no. Di certo, chi li schermisce sa quanto siano pericolose per le loro mire egemoniche. Ed è per questo che l’estrema destra accelera per far cadere il governo. Salvini, Meloni, Berlusconi hanno capito infatti che se si affermasse nelle piazze il modello Sardine, sarebbe difficile imporre un esecutivo alla Orban. Il vero problema è tutto qui. La variabile S in due settimane ha insomma scompaginato i giochi. Bannon starà di certo smoccolando sulla tomba di George Washington.
