NILDE IOTTI SECONDO LIBERO

NILDE IOTTI SECONDO LIBERO

«Era facile amarla perché era una bella emiliana simpatica e prosperosa come solo sanno esserlo le donne emiliane. Grande in cucina e grande a letto. Il massimo che in Emilia si chiede a una donna.»Anno domini 2019. Giorno 5 dicembre. Quotidiano “Libero”. Ricordo di Nilde Iotti. Prima donna Presidente della Camera dei deputati? NooooooPolitico sopraffino, pasionaria indefessa, madre della patria post bellica? NooooooSguardo fiero e intelligente, cervello sopraffino, carattere di ferro? NooooooComunista? Socialista? Democristiana? Noooooo Ma che ce frega? Anno domini 2019: “FEMMINA DA LETTO” Prosperosa, burrosa … «Era facile amarla … Brava in cucina e a letto … quello che si chiede alle donne emiliane». Se Libero vende ci sarà pure chi compra e se ancora non è fallito saranno pure in tanti a comprarlo.Qualche anno fa avremmo bollato come “spazzatura” l’ implicita offesa, avremmo appallottolato il giornale su cui era scritta e avremmo proseguito la nostra giornata consapevoli che eravamo sulla via giusta per salvare il mondo, riscattare i deboli, aiutare gli oppressi. Oggi non si può accartocciare semplicemente una pagina di giornale e fare finta che quell’inchiostro non abbia macchiato. Nessuna gomma riesce a cancellare la sensazione malevola provara nel leggere quelle frasi.Gettate lì con nonchalance, ma subdolamente con la vocazione di creare il casus belli per il “mercato” e, soprattutto, fare emergere il melmoso pensiero che sta riaffiorando dai bassifondi dove era stato relegato. La donna è femmina soltanto, il suo rango è inferiore, il suo lignaggio infimo, il suo destino il letto o la cucina. E la donna che fa politica o ha successo è puttana. Questo il fosco dipinto vintage offerto da colui che ha scritto di Nilde Iotti.È nel solco dei tempi però il suo dire e il suo scrivere. Si innesta su una politica becera di santi, rosari e religionismo che fa dei simboli l’arma della propaganda.Si incardina alla perfezione con proposte di legge retrò in materia di diritto di famiglia, separazione. Si interseca magistralmente con attacchi sessisti a donne della politica qualsivoglia casacca indossino, siano magre, grasse, bionde, brune. Non è “Art. 21” della Costituzione.Non è Libertà di Parola …È libertinaggio della parola quello che demolisce anni di conquiste e di diritti raggiunti sopra la pelle delle donne.Bene la levata di scudi anche e soprattutto dall’ordine dei giornalisti. Vendere una copia in più non legittima l’offesa dell’essenza della donna. A prescindere dalla Iotti la cui storia personale è capace di offuscare il brillío impercettibile di chiunque voglia offuscarne il valore. LO SI DEVE alle stuprate.LO SI DEVE alle uccise.LO SI DEVE alla madri e alle sorelle.LO SI DEVE a noi stessi, uomini e donne che ogni giorno lottiamo contro una giustizia lenta e lontana, contro le difficoltà economiche, contro i fantasmi del passato.E, soprattutto, LO SI DEVE contro il Pregiudizio, da solo, capace di stroncare pagine intrise di passione e sangue che donne come la Iotti …