LA MEMORIA STORICA SI ALIMENTA CON LA COSCIENZA COLLETTIVA
Piero Terracina diceva che il ricordo finisce con la persona che lo custodisce, mentre la memoria si alimenta con la coscienza collettiva. Non abbiamo bisogno di numeri stampati nella carne, per sapere cosa fu quella vergogna dell’umanità chiamata nazifascismo: ce lo hanno trasmesso Piero, Alberto Mieli, Marcello Martini, Lello Di Segni, Vincenzo Gibilini, Mario Limentani, Shlomo Venezia, Enzo Camerino e i tanti altri sopravvissuti a quell’orrore che hanno trovato la forza di testimoniare cosa fu il nazismo, cosa è stato il fascismo. Il loro ricordo non c’è più, ma resta la nostra memoria, che tramanderemo finché avremo voce: contro i nuovi fascismi, razzismi, le nuove esclusioni, il nuovo odio che sono rinati e si stanno imponendo, in Italia, nel mondo. Si chiamano in modo diverso, ma la retorica, i modi di fare politica, le tecniche per manipolare le coscienze diffondendo false notizie, terrorismo ed odio sociale sono le medesime. Signora Segre, non si senta sola: Lei non è sola.
