A PROPOSITO DELLA POCHEZZA DEL LINGUAGGIO POLITICO USATO OGGI

A PROPOSITO DELLA POCHEZZA DEL LINGUAGGIO POLITICO USATO OGGI

Sottopongo umilmente non certo a quelli che non abboccano ma agli altri …. Volevo dire,vi serve un altro segnale della pochezza del linguaggio politico oggi usato? soprattutto dall’opposizione? Bene, allora sappiate che improvvisamente il tema del salvastati europeo è diventato centrale…cioè, in questo paese, oggi, non è centrale il lavoro (ILVA per esempio, ma anche il lavoro per i giovani e per gli anta che rimangono senza), non è la sanità, che oggi si basa principalmente sull’efficienza e la bravura degli addetti, non è il debito pubblico, la spesa pubblica, lo stato culturale del paese, e ne potremmo dire tanti di più, no, è il salvastati il male di questo paese, da estirpare subito…che poi,certo, si può migliorare, per carità, ma sempre trattando, non sfidando, noi che siamo la penultima ruota del carro, l’Europa. Del resto solo ieri l’argomento che teneva in scacco l’Italia era l’immigrazione, il vero, unico problema sociale da risolvere urgentemente. Oggi più sommesso e sommerso da dati, numeri lanciati a casaccio per avere la propria ragione. E non vi viene in mente, manco così, che tutto è sempre ostaggio di una polemichetta pro-domo di qualcuno, che ha a che fare più con lo slogan che non con le reali necessità di questo paese? E c’è pure una assessora piemontese che ha scritto una lettera ai presidi delle scuole per promuovere e preservare il presepe come elemento fondante e centrale della nostra cultura, utile ad integrarsi per chi “viene da altre realtà”. Non dirò nè il nome nè il partito della signora, perchè è il fatto in sè che da’ un’altra misura del livello raggiunto.Basta vedere l’articolo che ne ha scritto Montanari, che Dio lo protegga sempre. Quindi, per la signora, prima di tutto questo nostro non è un paese laico, poi la religiosità si riduce ad un simbolo di plastica da rappresentare su qualche cattedra, e ancora, non esistono persone già integrate ma provenienti da “altre realtà”, e infine, dulcis in fundo, casomai quelle persone che provengono da chissà dove, non imparerebbero che cultura da noi ha significato Rinascimento, Giotto, Verdi, Caravaggio, Da Vinci, De Sica, Fellini, Puccini….e tanti e tanto altro, no, la nostra cultura si fonda sul presepe…E tutto questo mentre fuori delle stanze delle polemichette il clima sta impazzendo e il mondo sta morendo, che sono i temi dei temi…alè, sursum corda!