A PROPOSITO DI CIÒ CHE ACCADE IN MESSICO

Per raccontare ciò che avviene in Messico non bisogna aspettare un evento, una circostanza, una data. Purtroppo il conflitto alimentato dai narcos – che non sono soltanto tali – sparge sangue quotidiano. I cartelli, comportandosi come insorti-guerriglieri, lanciano proclami sul web o con poster per annunciare il loro ingresso in una località tenuta dai rivali. Messaggi terrificanti perché si tratta di brevi filmati che mostrano esecuzioni, torture, prigionieri bruciati vivi. # Uno degli stati più esposti – anche in questi giorni – è quello di Guanajuato. Lo scontro tra i gruppi criminali legati alla droga si somma all’azione delle bande coinvolte nel furto di carburante. E quando non possono rubare dalle pipeline diversificano: in questo caso con taglieggiamenti, estorsioni, rapimenti. # I dati ufficiali dicono che nella regione di Guanajuato nei primi undici mesi dell’anno ci sono stati 3.211 omicidi. Per un buon numero di questi delitti nessuno pagherà. Altro dato riferito all’intero territorio nazionale: nel 2019 sono stati assassinati 415 agenti. Per un alto esponente governativo l’elevato numero di vittime sarebbe anche una conseguenza della scarsa esperienza dei pistoleri: i sicari – è l’inusuale interpretazione – non sono molto addestrati, le gang impiegherebbero elementi poco preparati ma dotati di armi ad alto potenziale. In alcuni raid, i banditi hanno impiegato veicoli blindati in modo artigianale e dotati di mitragliatrici, mezzi con i quali sono in grado di affrontare le forze di sicurezza. Da La prima ora /Corriere digital