LA DELICATA MADONNA CON IL BAMBINO DI ANTONIAZZO ROMANO

Le edicole dipinte per la devozione familiare, la preghiera nel silenzio d’una cella conventuale o la familiarità d’una piccola chiesa non sprigionano la potenza delle grandi pale d’altare; hanno un’intima energia che non chiede ammirazione ma la capacità di sentire la spiritualità che emanano, semplice come il profumo del pane appena sfornato. Una di queste anconette si trova alla Galleria Nazionale dell’Umbria, un elegante supporto ligneo che sembra un tempietto rinascimentale incornicia il volto bello e rassicurante della Madonna che con dolcezza si gode tra le dita il piedino di Gesù mentre il Figlio benedice chi lo prega. Un gesto materno e familiare come materna e familiare è questa delicata Madonna dipinta da Antoniazzo Romano. Gesti ed espressioni naturali esaltati dal contrasto tra immagini e astrazione del fondo d’oro; un’armonia tra forma dell’edicola, fondo oro e figure che non riesce a turbare nemmeno la “dissonante macchia scura a cui è ormai ridotto il manto della Vergine, dovuta a una ridipintura della seconda metà dell’Ottocento” (Giovanni Luca Delogu). È d’una tenerezza e una qualità così particolari che per un certo periodo la tavoletta perugina è stata attribuita a un “Maestro Delicato” distinto da Antoniazzo per poi ritornare nel catalogo del maestro romano. Con la sua compiuta semplicità riesce ad attrarre l’attenzione del visitatore standosene in un angolo appartato del museo come sicuramente appartata era la sua collocazione originaria.