GRILLO CHE SPETTACOLO E CHE CASINO. CONTESTAZIONI, PREDICHE E SHOW
Segnali di dissenso nel M5s già erano emersi in altre occasioni e ieri sera con la mini contestazione davanti al teatro Brancaccio di Roma dove si teneva lo spettacolo di Beppe Grillo, un gruppo di pentastellati ha esibito un cartello con la scritta M5s 2.0 a significare che c”è aria di rifondazione o peggio di scissione. Nel corso della serata Grillo è sceso in platea cercando con lo sguardo Marco Travaglio e una volta raggiunto lo ha abbracciato: “Hai scritto delle cose che… sai che ti amo. Tu devi fare come la chiesa, devi scrivere di politica ma non fare programmi elettorali”.Questo gesto segna il momento politico più intenso dei due giorni di spettacolo nella capitale dell’ideatore del Movimento 5 stelle. Come è noto, il “Fatto Quotidiano” è uno dei pochi quotidiani non invisi ai 5 stelle ma nell’ambito della decisione sul “Si” sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini aveva iniziato una vera e propria battaglia. Il direttore aveva mostrato una posizione piuttosto dura, mettendo in guardia il popolo pentastellato dal non lasciarsi coinvolgere dal “volere” della Lega, fino a diventarne il gregario.Grillo di suo non ha fatto mancare la sua verve e la sua critica, passeggiando tra il pubblico, non facendo sconti a nessuno.In total black come nella sua locandina, in questi giorni avrà dormito veramente poco… Come dal titolo del suo spettacolo “Insomnia”.Da sempre ha mostrato scarso gradimento per l’alleanza con la Lega, e ieri, quasi gridando ha detto che ora che sono al potere la missione quasi impossibile è di far diventare intelligenti quelli della Lega, aggiungendo che: “È impossibile coordinare programmi così”. Sul programma del governo ha espresso il suo favore al Reddito di Cittadinanza difendendolo a spada tratta… Passeggiando tra il pubblico con il suo tipico gesticolare e la voce che passava da un semitono all’altro diceva: “Ancora stiamo a discutere su una misura che toglie dalla miseria sei o sette milioni di persone. Non è vero che se dai alla gente la possibilità di decidere non fa più nulla
