JERSEY SHORE UN PROGRAMMA DEMENZIALE

JERSEY SHORE UN PROGRAMMA DEMENZIALE

Durante la mia prima gravidanza, Jersey Shore era una droga. Vedere la follia trash e spensierata di quel gruppo di Italo americani lampadati, palestrati e stereotipati placava magicamente la mia ansia. Il mio preferito era Mike the Situation, un energumeno di origini palermitane (devo avere un karma con Palermo) che passava la giornata tra palestra, shake proteici e battute ad effetto. Passano gli anni e Mike ne passa di tutti i colori: dalla galera per evasione fiscale (per restare nello stereotipo) al rehab per abuso di sostanze. Oggi, Mike è “pulito”, sposato (con una bella e brava ragazza anche lei di origini siciliane) e felicemente botulinizzato. È tornato in tv con gli altri e ha un certo seguito. Su Instagram, ha postato il suo regalo di Natale per i fan: un trattamento completo in rehab in una nota clinica americana. Un “giveaway” di quello che si fanno su Instagram, solo che qui non parliamo di barrette, reggiseni o mascara ma di una permanenza in una clinica per disintossicarsi da alcool e droga. Fa un po’ effetto, lo ammetto. È quella che noi chiameremmo “un’americanata”, uno specchietto per le allodole, una trovata pubblicitaria. E lo è. Ma è anche un modo per aiutare qualcuno che non può permettersi le cure, in un paese senza sanità pubblica.Noi la sanità pubblica ce l’abbiamo, ma i posti disponibili – ad esempio nelle strutture per la cura dei DCA- sono infinitamente inferiori alle richieste e, spesso, se non hai i soldi per andare privatamente, rischi grosso.Questo per dirvi che, se conoscete una clinica per la cura dei DCA o professionisti volenterosi e magari poco conosciuti che vogliono mettere in palio trattamenti gratuiti per Natale, io mi offro di pubblicizzarli e no, non mi offendo. In fondo, sono un po’ italoamericana pure io.